Missaglia: glicine 'record' nel giardino di casa Brivio e tante altre curiosità
Anche quest'anno a Missaglia si è rinnovato lo spettacolo del glicine che con i suoi lunghi ''racemi'', fa bella mostra di sè nel giardino di Renzo Brivio, noto per il suo lungo impegno nel volontariato.


Una vera e propria ''chicca'' è senza dubbio il wisteria macrobotrys. I fiori a grappolo di colore lilla che caratterizzano questa varietà floreale giapponese, raggiungono una lunghezza considerevole nel giardino dell'abitazione situata nel cuore del paese. Una sorta di piccolo miracolo della botanica, che si ripete ogni primavera; il glicine fiorisce, arrivando a toccare misure considerevoli, che sfiorano addirittura il metro.

La storia dell'esemplare - che anche quest'anno abbiamo avuto l'opportunità di immortalare con qualche scatto - risale addirittura al 1990 quando il missagliese aveva piantato un bacello; probabilmente all'epoca non immaginava un'evoluzione simile.


Non si tratta però dell'unica particolarità che abbiamo potuto ammirare nel giardino di Renzo Brivio, che negli ultimi decenni si è preso cura di circa 180 varietà differenti di piante e fiori, approfondendone anche storia e peculiarità. Una passione al quale il missagliese si è dedicato a tutto campo, complice anche la sua passata appartenenza al sodalizio casatese ''Brianza Bonsai'', fondato tempo fa con alcuni soci e di cui continua a seguire le iniziative.


Nulla in effetti è lasciato al caso nella sua proprietà: davanti a molte delle specie presenti, dall'albero ad alto fusto sino alla pianticella più piccola, vi è un cartellino recante il nome e l'età.


Passeggiando fra i vialetti abbiamo potuto ammirare uno splendido gelso (morus platanifolia) risalente al 1970 che accoglie i visitatori proprio all'ingresso. E poi un ginkgo biloba - simbolo peraltro della città di Tokyo - classe 1992 che ha raggiunto un'altezza considerevole. Ma anche i tanti esemplari di bonsai di cui in questi anni il missagliese si è preso cura e persino un bambu arundinaria pygmaea.

Per quanto riguarda invece i fiori, ha richiamato la nostra attenzione anche la corokia cotoneaster con il suo colore giallo - simile a quello dell'alyssum serpyllifolium, presente a poca distanza - o ancora il thymus serpillum (più comunemente noto come timo): un vero e proprio tappeto dalle tinte viola.


E' fiorita anche la primula della varietà ''orecchia d'orso'', specie che generalmente cresce su terreni rocciosi montani e che prende il nome dalla forma che richiama appunto l'animale.


C'è poi l'equisetum arvense (coda cavallina), inconfondibile con i suoi steli verdissimi, fra le piante più antiche della terra, nota anche per le sue proprietà antinfiammatorie e astringenti e ancora, la potentilla fruticosa bianca.

Quelle che a noi apparivano delle margherite, si sono rivelate essere esemplari di erigeron karviskianus. A poca distanza poi l'armenia maritima dalle tinte fucsia e l'iris cristata, color lavanda pallido.

Insomma, un universo di colori e storia tutto da ammirare: possibilmente con un occhio attento a cogliere la bellezza.


Una vera e propria ''chicca'' è senza dubbio il wisteria macrobotrys. I fiori a grappolo di colore lilla che caratterizzano questa varietà floreale giapponese, raggiungono una lunghezza considerevole nel giardino dell'abitazione situata nel cuore del paese. Una sorta di piccolo miracolo della botanica, che si ripete ogni primavera; il glicine fiorisce, arrivando a toccare misure considerevoli, che sfiorano addirittura il metro.

La storia dell'esemplare - che anche quest'anno abbiamo avuto l'opportunità di immortalare con qualche scatto - risale addirittura al 1990 quando il missagliese aveva piantato un bacello; probabilmente all'epoca non immaginava un'evoluzione simile.


Non si tratta però dell'unica particolarità che abbiamo potuto ammirare nel giardino di Renzo Brivio, che negli ultimi decenni si è preso cura di circa 180 varietà differenti di piante e fiori, approfondendone anche storia e peculiarità. Una passione al quale il missagliese si è dedicato a tutto campo, complice anche la sua passata appartenenza al sodalizio casatese ''Brianza Bonsai'', fondato tempo fa con alcuni soci e di cui continua a seguire le iniziative.


Nulla in effetti è lasciato al caso nella sua proprietà: davanti a molte delle specie presenti, dall'albero ad alto fusto sino alla pianticella più piccola, vi è un cartellino recante il nome e l'età.


Passeggiando fra i vialetti abbiamo potuto ammirare uno splendido gelso (morus platanifolia) risalente al 1970 che accoglie i visitatori proprio all'ingresso. E poi un ginkgo biloba - simbolo peraltro della città di Tokyo - classe 1992 che ha raggiunto un'altezza considerevole. Ma anche i tanti esemplari di bonsai di cui in questi anni il missagliese si è preso cura e persino un bambu arundinaria pygmaea.

Per quanto riguarda invece i fiori, ha richiamato la nostra attenzione anche la corokia cotoneaster con il suo colore giallo - simile a quello dell'alyssum serpyllifolium, presente a poca distanza - o ancora il thymus serpillum (più comunemente noto come timo): un vero e proprio tappeto dalle tinte viola.


E' fiorita anche la primula della varietà ''orecchia d'orso'', specie che generalmente cresce su terreni rocciosi montani e che prende il nome dalla forma che richiama appunto l'animale.


C'è poi l'equisetum arvense (coda cavallina), inconfondibile con i suoi steli verdissimi, fra le piante più antiche della terra, nota anche per le sue proprietà antinfiammatorie e astringenti e ancora, la potentilla fruticosa bianca.

Quelle che a noi apparivano delle margherite, si sono rivelate essere esemplari di erigeron karviskianus. A poca distanza poi l'armenia maritima dalle tinte fucsia e l'iris cristata, color lavanda pallido.

Insomma, un universo di colori e storia tutto da ammirare: possibilmente con un occhio attento a cogliere la bellezza.
G.C.