Annone, spaccio nei boschi della SS36: condannato un magrebino
Un anno di reclusione e 4000 euro di multa; una sentenza che si aggiunge ai 2 anni e 9 mesi ''collezionati'' ancora una volta in Tribunale di Lecco nel 2021 per i medesimi reati. Arriva così a più di 3 anni di reclusione la pena finale disposta nei confronti di un magrebino, accusato dalla Procura della Repubblica di Lecco di aver ceduto sostanze stupefacenti nelle aree a margine della SS36, tra Bosisio Parini e Annone Brianza.

L'uomo, che tra il 2016 e il 2019 avrebbe già fatto dei boschi della Brianza la sua piazza di spaccio fra cocaina, eroina e hashish, era stato ''incastrato'' per la seconda volta tre anni fa nel corso di un normale controllo stradale da parte delle forze dell'ordine: a bordo della propria vettura, su cui viaggiava con altri soggetti, erano stati rinvenuti denaro contante e alcune dosi.
A seguito delle indagini - che hanno portato gli inquirenti ad individuare nell'imputato la persona da cui diversi acquirenti si sarebbero riforniti per parecchi anni - il fascicolo ''chiuso'' con la prima sentenza di condanna, è stato ''arricchito'' con nuove contestazioni, alcune risalenti al periodo già preso in esame nel procedimento del '21, altre più recenti, per arrivare fino al 2022.
Il minimo edittale è stata la richiesta della difesa, dopo aver prestato il consenso all'acquisizione degli atti presenti nel fascicolo, mentre la pubblica accusa (rappresentata dal vpo Mattia Mascaro), che ha ritenuto provata la responsabilità penale dell'imputato, ha chiesto 8 mesi e 4000 euro di multa mettendo in continuazione i fatti oggi oggetto di giudizio con i fatti già giudicati.
Il giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta, che riconosciuto il vincolo di continuazione fra le condotte dell'odierno imputato, ha disposto, oltre alle sanzioni detentive e pecuniarie comminate, la confisca degli oggetti posti sotto sequestro (denaro contante, bilancino e sostanza stupefacente) e l'espulsione dello straniero una volta espiata la pena.

L'uomo, che tra il 2016 e il 2019 avrebbe già fatto dei boschi della Brianza la sua piazza di spaccio fra cocaina, eroina e hashish, era stato ''incastrato'' per la seconda volta tre anni fa nel corso di un normale controllo stradale da parte delle forze dell'ordine: a bordo della propria vettura, su cui viaggiava con altri soggetti, erano stati rinvenuti denaro contante e alcune dosi.
A seguito delle indagini - che hanno portato gli inquirenti ad individuare nell'imputato la persona da cui diversi acquirenti si sarebbero riforniti per parecchi anni - il fascicolo ''chiuso'' con la prima sentenza di condanna, è stato ''arricchito'' con nuove contestazioni, alcune risalenti al periodo già preso in esame nel procedimento del '21, altre più recenti, per arrivare fino al 2022.
Il minimo edittale è stata la richiesta della difesa, dopo aver prestato il consenso all'acquisizione degli atti presenti nel fascicolo, mentre la pubblica accusa (rappresentata dal vpo Mattia Mascaro), che ha ritenuto provata la responsabilità penale dell'imputato, ha chiesto 8 mesi e 4000 euro di multa mettendo in continuazione i fatti oggi oggetto di giudizio con i fatti già giudicati.
Il giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta, che riconosciuto il vincolo di continuazione fra le condotte dell'odierno imputato, ha disposto, oltre alle sanzioni detentive e pecuniarie comminate, la confisca degli oggetti posti sotto sequestro (denaro contante, bilancino e sostanza stupefacente) e l'espulsione dello straniero una volta espiata la pena.
F.F.