A passeggio lungo la superstrada 36, fra Molteno e Costa Masnaga: 4 km sommersi da rifiuti, pneumatici, frigoriferi, eternit e pantegane




dis11.jpgVestiti e scarpe

Definirla una discarica è un eufemismo. Ai lati della superstrada 36 fra Molteno, Garbagnate Monastero e Costa Masnaga c'è di tutto e si potrebbe tranquillamente "arredare" una casa. Quello che preoccupa maggiormente, come confermato dai residenti delle vie prospicienti e da alcuni frequentatori della zona (pastori, cacciatori, agricoltori), è che al degrado pare abbinarsi, di pari passo, la malavita. Qui, infatti, complice i tratti boschivi lontani dalle case che circondano grandi aziende o aree agricole, spesso il fine settimana e al calare delle tenebre, è un via vai di auto dalle quali scendono o salgono prostitute, i "clienti" sfrecciano sul controviale alla ricerca della ragazza da caricare in macchina, e dagli atteggiamenti circospetti e indagatori pare ci siano anche i cosiddetti "protettori" che non mancano di fare i giri di controllo per verificare se tutto è in ordine.

Nei tre chilometri che abbiamo percorso, come dicevamo, si trova di tutto. La zona, d'altronde, vuoi perchà© disabitata ma soprattutto per via del forte passaggio, si presta a divenire un posto dove gettare la merce di scarto per poi fuggire, senza essere visti nà© identificati da alcuno.






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dis4.jpgAlcuni dei tanti televisori

L'oggetto più gettonato è certamente il televisore: se ne trovano di ogni dimensione, marca e tipo. La ragione è semplice: per smaltire una tv è necessario chiamare la ditta apposita, prendere appuntamento e attendere che il giorno e l'ora concordati, l'addetto provveda al ritiro. Più semplice e meno oneroso caricare la merce in auto e scaricare il tutto a lato della strada, in una terra di “nessuno' e dunque di tutti: questo il ragionamento dell'incivile. E purtroppo così avviene. Come tutte le discariche abusive che si rispettino anche questa lungo la 36 conta nel suo inventario materassi, cuscini, pezzi di divano e poltrone, poggiatesta. Si aggiungano resti di credenze, soprammobili e lampadari e il salotto è arredato.


Nessun problema anche per il bagno: bidet e water non mancano, lavandini e una vasca da bagno provvedono a completare i sanitari mentre per gli accessori sacchi della spazzatura con asciugamani, tappeti e vestiti chiudono l'opera. Accanto alla carreggiata, in direzione Milano, rimasuglio probabilmente di un trasloco, c'è la spalliera di un letto, completa di rete metallica cui si potrebbero abbinare i materassi rinvenuti al di là  della strada.






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In un'area a lato di una piazzola, raggiungibile tramite una strada scoscesa e sterrata, il degrado raggiunge l'apice. Cumuli di rifiuti, abbandonati a macchia, dove si aggirano enormi pantegane riluttanti a farsi immortalare dai flash del fotografo ma pronte a tutto pur di difendere il loro territorio, si confondono con i resti di incendi. Cataste di legno sono sormontate da tubi, lastre di eternit (una costante in tutte le discariche che si rispettino) e vetro. E poi giocattoli in plastica, tappeti, coperte.

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E la camera da letto è fatta. Nessun problema nemmeno per la cucina: accanto ai già  citati televisori, frigoriferi e forni non mancano, così come scaffalature, bottiglie di birra vuote che potrebbero fungere da soprammobili, e infine un acquario e un carrello dove deporre le vivande. A condurci fuori dall'area boschiva, c'è un letto di pneumatici.






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Interi tratti, infatti, sono ricoperti da gomme di auto, moto e anche camion (viste le dimensioni). A "mascherare" questo scempio è la natura che, cocciuta, continua a crescere e ad avvolgere con il suo fogliame verde e fitto la terra che l'uomo, cocciutamente, si ostina a disprezzare.

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Di seguito alcune immagini dello spettacolo offerto dalla natura...nonostante tutto:

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Saba Viscardi
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