Campofiorenzo ha ricordato in una messa Giulio Motto scomparso nel 1989 nello schianto aereo delle Azzorre

motto2.jpgGiulio Motto

Ieri sera la chiesa di Campofiorenzo si è stretta nel dolore e nel ricordo. Un ricordo che riporta la memoria a 20 anni fa, quando in un tragico incidente aereo perse la vita Giulio Motto, 23 enne residente in frazione.
Una sciagura in cui morirono 137 turisti italiani e 7 membri dell' equipaggio del Boeing 707 della Independent Air schiantatosi contro la montagna di Pico Alto, nell'arcipelago delle Azzorre, Portogallo.
Era un mercoledì, l'8 febbraio 1989. Giulio Motto era a bordo di quell'aereo diretto a Santo Domingo, per concedersi qualche settimana di relax. E invece su quel velivolo, il 23enne casatese trovò la morte. Una morte assurda e improvvisa.
Il Boeing 707 della "Indipendent Air Corporation", noleggiato dalla "Dominair", compagnia aerea dominicana, era giunto a Bergamo quella mattina intorno alle 7,30. Aveva scaricato i turisti di ritorno dalla loro vacanza, fatto rifornimento e caricato l'equipaggio e i 137 passeggeri diretti ai Caraibi. Dall'aeroporto di Orio era decollato poco prima delle 11. In programma vi era lo scalo a Santa Maria, nelle Azzorre, prima di giungere a Punta Cana, a Santo Domingo.
Poco prima delle 16,30, il comandante aveva avvertito la torre di controllo di essere in procinto di atterrare. Una manovra apparentemente facile, ma che invece si trasformò in tragedia.
L'aereo perse improvvisamente quota, forse a causa dell'altimetro rotto e tre minuti dopo l'ultimo contatto radio, ci fu il tremendo impatto. A cinquecento chilometri l'ora, il Boeing si schiantò nella sella che divideva i due picchi più alti della catena montuosa del Pico Alto, sull'isola di Santa Maria.
Il velivolo si spezzò in due tronconi, provocando la morte sul colpo di tutto l'equipaggio e dei turisti che vi erano a bordo, tra i quali anche Giulio Motto di Casatenovo.
Il giovane, ex studente di Villa Greppi, dove era stato persino eletto "mister" dell'istituto negli anni in cui frequentava la scuola, era molto conosciuto in paese per via della sua vivacità  ed esuberanza.

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Un'immagine dei funerali di Motto

Ma da quel viaggio di relax, il 23enne tornò in una bara. Ad identificarlo, all'aeroporto di Orio, andarono il fratello Massimo, l'amico Francesco Pirovano ed il parroco di allora, Don Fermo Mantegazza. Tra gli amici e i parenti delle altre vittime, furono impegnati per ore nella drammatica procedura di identificazione dei corpi, radunati intorno alle bare deposte nell'hangar dell'aeroporto bergamasco.

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Un'altra immagine del 23enne casatese

La salma del casatese giunse il lunedì successivo, a bordo dell'ultimo Hercules atterrato dalle Azzorre e fu consegnato alla famiglia per il rito funebre che si tenne qualche giorno dopo.
"Stavo in pensiero quando la sera usciva fuori in macchina - aveva raccontato la madre alla stampa di allora subito dopo la notizia - non potevo immaginare che al suo primo volo....".
L'immagine esuberante di Giulio Motto è stata ricordata ieri sera a distanza di 20 anni, nella speranza che simili tragedie non segnino più una comunità  ancora sconvolta da quella tragedia.

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