Sirone: la Polizia Stradale sgomina un giro di falsificazione di documenti di viaggio all'estero per i tir. In “manette' padre e figlio dell'azienda Corti



Hanno guadagnato centinaia di migliaia di euro falsificando i documenti per la loro ditta di autotrasporti. I piani di padre e figlio sironesi sono stati però mandati all'aria dagli agenti della Polizia Stradale di Lecco che li hanno tratti in arresto lunedì 30 marzo contestando loro i reati di falsità  reiterata, truffa aggravata reiterata e ricettazione. L'operazione, denominata "12 assi" e avviata nel settembre 2008, è partita da una serie di controlli su strada predisposta dal Ministero dell'Interno in seguito alle diverse segnalazioni di difformità  pervenute riguardo alle scorte per i trasporti di carichi eccezionali, dal 2007 affidate ai trasportatori anche a causa della carenza di personale all'interno delle Forze dell'Ordine.

DSC07807.JPG




Da sinistra, l'ispettore Alberto Valsecchi, il commissario capo Elena Natale e Gianluca Biancone



Nel corso di questi controlli su strada è stato fermato un mezzo della ditta Autotrasporti Corti Spa di Sirone, i cui titoli autorizzativi, generalmente rilasciati dalla Polizia Stradale su richiesta dell'autotrasportatore dopo circa 8 giorni, sono risultati difformi dalla normativa. Immediatamente è scattata la sanzione ma, anche a causa dei precedenti specifici di uno dei titolari dell'azienda e delle diverse segnalazioni in varie parti d'Italia a carico dei mezzi della ditta sironese, è partita una serie di controlli incrociati su alcuni dei titoli che ne hanno dimostrato la falsità . Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso, si sono così successivamente sviluppate con una perquisizione presso la sede dell'azienda a Sirone. Qui gli agenti hanno rinvenuto una vera e propria stamperia con etichettatrici, attrezzatura informatica e una quarantina di timbri, di cui alcuni consumati, recanti il nominativo di enti privati e pubblici tra cui quelle di diversi Comuni, Province, sezioni di Polizia Stradale, Anas e aziende private. I proprietari dell'azienda, infatti, per cercare di effettuare rapidamente i trasporti, producevano da sà© i documenti evitando così di dover attendere i tempi necessari ad ottenere le autorizzazioni vere.

DSC07797.JPG

Ippolito Pietro Corti

Per effettuare un trasporto eccezionale, infatti, è necessario chiedere un'autorizzazione alla Polizia Stradale, che generalmente la concede dopo circa 8 giorni dalla richiesta, e fare lo stesso con i diversi enti proprietari delle strade su cui si dovrà  svolgere il percorso. Queste autorizzazioni inoltre, se il carico eccede un determinato peso, vengono valutate da apposite commissioni, con un allungamento di tempo di qualche mese. Padre e figlio hanno così pensato bene di produrre da sà© questi documenti, facendo risparmiare tempo agli ignari clienti che spesso erano costretti a rivolgersi alla ditta di autotrasporti sironese nonostante i prezzi molto elevati di quest'ultima. Si parla di 60.000 euro per un viaggio Suello- Monaco di Baviera, perchà© sono poche le ditte che forniscono questo servizio. Inoltre, creando da sà© le autorizzazioni, i mezzi della ditta Corti effettuavano trasporti che spesso altre ditte che usavano permessi regolari non potevano fare o che magari ai mezzi dei sironesi erano concessi poichà© questi ultimi a volte falsificavano anche la autorizzazioni vere inserendo un peso diverso da quello reale, a questo servivano i timbri delle aziende private, e ottendendo così autorizzazioni che mai più sarebbero state concesse ad esempio per passare su ponti e strutture simili con due conseguenze: una concorrenza sleale verso le altre imprese, la Corti effettuava infatti diversi trasporti ogni giorno con dei guadagni di centinaia di migliaia di euro, ed un rischio, per fortuna mai verificatosi, per la sicurezza pubblica.

DSC07800.JPG

Padre e figlio, che parrebbero essere i responsabili delle falsificazioni, sembra avessero una vera propensione per il "truffaldino". Infatti, tra le tante falsificazioni, vi erano quelle dei documenti della Motorizzazione Civile di Como che i due utilizzavano per far circolare i mezzi sottoposti a fermo amministrativo perchà© sorpresi a circolare con gravi irregolarità . L'attività  dei due è proseguita nonostante le indagini in corso. Infatti, nel corso della seconda perquisizione, gli agenti non hanno trovato più i diversi computer, su cui sono stati rinvenuti 80 file,di cui alcuni crittografati, dal peso di 500 giga, presenti all'interno della ditta, ma hanno successivamente rinvenuto un computer portatile nascosto in uno scantinato e i famosi timbri in una scatola nascosta nel box privato del figlio.

DSC07794.JPG

Corrado Corti

Lunedì 30 marzo è così scattata la custodia cautelare per Ippolito Pietro Corti, 71enne amministratore della società , e per il figlio 45enne Corrado, procuratore della stessa.
I due, che rischiano alcuni anni di carcere in quanto i reati sono reiterati e il padre ha precedenti specifici, anche al momento dell'arresto non si sono resi conto della gravità  dei loro comportamenti, che potevano avere gravi conseguenze per la sicurezza stradale, ma ritenevano il loro operare sbagliato ma solo da un punto di vista amministrativo. E' ancora da valutare la posizione dei circa 50 dipendenti, mentre parrebbe che i clienti fossero ignari di quanto accadeva. Per quanto riguarda il futuro dell'azienda, che ha circa 30 mezzi il cui costo medio è di circa 400.000 euro ed è la seconda in Italia per importanza, la Polizia Stradale ha inviato una segnalazione alla Provincia di Lecco che settimana prossima riunirà  l'apposita commissione che ne stabilirà  il destino, ovvero se sospenderne l'attività  e per quanto tempo.

stra1.jpg

Di sicuro per la Corti Autotrasporti non sarà  facile,anche perchà© le scorrettezze messe in atto non sono state verificate solo in Italia ma anche in Germania, dove infatti i suoi mezzi non possono più circolare. Le indagini, inoltre, sono ancora in corso per verificare altri fatti, suggeriti ad esempio dal rinvenimento di timbri anche doganali. I due si trovano ora agli arresti domiciliari, il padre presso la sua abitazione di Bosisio Parini e il figlio a Sirone, nell'appartamento situato sopra la ditta.

L'INTERVISTA ALLA DOTTORESSA NATALE

Carolina Dell'Oro
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.