Parco Lambro: Nibionno e Costa al centro del progetto di riqualificazione del fiume
È stato firmato questa mattina presso la sede del Parco Valle Lambro di Triuggio, l’accordo per la riqualificazione idrogeologica del fiume nel tratto compreso tra Merone e Veduggio.
Un progetto senza precedenti nella storia di questo importante corso d’acqua per il quale sono stati impegnati 5,2 milioni di euro che andranno a riqualificare tanto l’asta principale del fiume, quanto i suoi numerosi affluenti oggionesi (Bevera di Molteno e Costa Masnaga) e comaschi (Roggia Cavolto a Merone).

le autorità all'atto di presentazione del progetto
Tra gli interventi salienti, oltre alla riqualificazione del Cavo Diotti già effettuata, figurano la realizzazione della vasca di laminazione a Brenno di Costa Masnaga – all’interno della cava Holcim – e di una serie di “aree a esondazione naturale” tra i paesi di Nibionno, Inverigo e Veduggio.

Emiliano Ronzoni, presidente del Parco Lambro
“Si tratta di un’occasione importante per il nostro territorio. 5,2 milioni di euro finalizzati ad abbattere quel “rischio idrogeologico” che non è soltanto un’espressione fantomatica, né un concetto capace di suscitare facili allarmismi – ha spiegato il presidente del parco Emiliano Ronzoni – si tratta di una realtà seria, non ipotetica, con la quale periodicamente ci ritroviamo a dover fare i conti.
Tutti noi abbiamo sotto gli occhi i tragici eventi e i disastrosi scenari che negli ultimi mesi hanno caratterizzato le cronache nazionali, dalla Liguria alla Toscana. Eventi che ci fanno capire come questi dissesti possano ripetersi anche nei nostri paesi.
Il precedente più recente risale all’esondazione del Lambro del 2002 che a Monza contò anche un morto. In quell’occasione l’asta del Lambro riportò danni evidenti e l’esondazione di numerosi paesi rivieraschi oltre a quelli del bacino di Pusiano.
Per questo dobbiamo imparare a convivere e a prevenire questo tipo di rischio, cambiando l’approccio alla tematica del rischio idrogeologico”.

i principali interventi previsti dal progetto
Nonostante l’ingente cifra stanziata, al momento non si conoscono i dettagli degli interventi che andranno a riqualificare il Lambro.
“Non esiste al momento un programma preciso delle opere, crediamo siano finiti i tempi in cui progetti minuziosi venivano calati dall’alto e imposti alle realtà locali – ha proseguito Ronzoni - questi lavori vanno costruiti insieme a Comuni, enti, associazioni, a tutti gli “attori” che vivono e frequentano l’ambiente del Lambro e i suoi paesi. Tutte le istanze saranno gestite e coordinate da Regione Lombardia attraverso gli opportuni tavoli di lavoro che di volta in volta verranno convocati”.

sindaci, assessori e associazioni presenti all'incontro
Un progetto di riqualificazione senza precedenti nella storia del Parco e del fiume Lambro, finanziato da Regione Lombardia e posizionato a pieno diritto all’interno delle grandi opere idrogeologiche che verranno attuate in Regione nei prossimi anni.
Il primo passo in questa direzione era già stato compiuto dal Parco nel 2010, con la riqualificazione del Cavo Diotti necessario per regimentare in maniera precisa il flusso idrico in ingresso dal lago di Pusiano e dall’alto corso del fiume. I prossimi passaggi saranno rappresentati dalla creazione della grande vasca di laminazione di Brenno, all’interno dell’attuale cava Holcim, e dalla formazione di una serie di “vasche di esondazione” naturali lungo l’alveo fra i comuni di Nibionno, Inverigo e Veduggio.

Un progetto complesso, ragionato e lavorato dal Parco e dai comuni sulla base di un’ossatura fornita dalla Regione.
“La sicurezza idrogeologica rappresenta una delle priorità di questa amministrazione regionale – ha spiegato l’assessore lombardo al territorio Daniele Belotti – oltre 147 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione per tali finalità, in aggiunta ai 77 assegnati dal Ministero per gli interventi più urgenti.

l'assessore regionale Belotti
In questi progetti grandi responsabilità vengono lasciate agli enti locali del territorio e, nel caso del Lambro, ci troviamo di fronte all’unico caso dove l’ente attuatore è rappresentato da un parco. Grande importanza è riservata alla concertazione fra questi enti in accordo con la nostra “filosofia” che ci vede fermamente decisi all’ascolto di tutte le istanze presentate e soprattutto alla politica del “fare”. In questo crediamo che il progetto di riqualificazione del Lambro possa divenire un modello da esportare in altre aree della Regione”.
Un progetto senza precedenti nella storia di questo importante corso d’acqua per il quale sono stati impegnati 5,2 milioni di euro che andranno a riqualificare tanto l’asta principale del fiume, quanto i suoi numerosi affluenti oggionesi (Bevera di Molteno e Costa Masnaga) e comaschi (Roggia Cavolto a Merone).
le autorità all'atto di presentazione del progetto
Tra gli interventi salienti, oltre alla riqualificazione del Cavo Diotti già effettuata, figurano la realizzazione della vasca di laminazione a Brenno di Costa Masnaga – all’interno della cava Holcim – e di una serie di “aree a esondazione naturale” tra i paesi di Nibionno, Inverigo e Veduggio.
Emiliano Ronzoni, presidente del Parco Lambro
“Si tratta di un’occasione importante per il nostro territorio. 5,2 milioni di euro finalizzati ad abbattere quel “rischio idrogeologico” che non è soltanto un’espressione fantomatica, né un concetto capace di suscitare facili allarmismi – ha spiegato il presidente del parco Emiliano Ronzoni – si tratta di una realtà seria, non ipotetica, con la quale periodicamente ci ritroviamo a dover fare i conti.
Tutti noi abbiamo sotto gli occhi i tragici eventi e i disastrosi scenari che negli ultimi mesi hanno caratterizzato le cronache nazionali, dalla Liguria alla Toscana. Eventi che ci fanno capire come questi dissesti possano ripetersi anche nei nostri paesi.
Il precedente più recente risale all’esondazione del Lambro del 2002 che a Monza contò anche un morto. In quell’occasione l’asta del Lambro riportò danni evidenti e l’esondazione di numerosi paesi rivieraschi oltre a quelli del bacino di Pusiano.
Per questo dobbiamo imparare a convivere e a prevenire questo tipo di rischio, cambiando l’approccio alla tematica del rischio idrogeologico”.
i principali interventi previsti dal progetto
Nonostante l’ingente cifra stanziata, al momento non si conoscono i dettagli degli interventi che andranno a riqualificare il Lambro.
“Non esiste al momento un programma preciso delle opere, crediamo siano finiti i tempi in cui progetti minuziosi venivano calati dall’alto e imposti alle realtà locali – ha proseguito Ronzoni - questi lavori vanno costruiti insieme a Comuni, enti, associazioni, a tutti gli “attori” che vivono e frequentano l’ambiente del Lambro e i suoi paesi. Tutte le istanze saranno gestite e coordinate da Regione Lombardia attraverso gli opportuni tavoli di lavoro che di volta in volta verranno convocati”.
sindaci, assessori e associazioni presenti all'incontro
Un progetto di riqualificazione senza precedenti nella storia del Parco e del fiume Lambro, finanziato da Regione Lombardia e posizionato a pieno diritto all’interno delle grandi opere idrogeologiche che verranno attuate in Regione nei prossimi anni.
Il primo passo in questa direzione era già stato compiuto dal Parco nel 2010, con la riqualificazione del Cavo Diotti necessario per regimentare in maniera precisa il flusso idrico in ingresso dal lago di Pusiano e dall’alto corso del fiume. I prossimi passaggi saranno rappresentati dalla creazione della grande vasca di laminazione di Brenno, all’interno dell’attuale cava Holcim, e dalla formazione di una serie di “vasche di esondazione” naturali lungo l’alveo fra i comuni di Nibionno, Inverigo e Veduggio.
Un progetto complesso, ragionato e lavorato dal Parco e dai comuni sulla base di un’ossatura fornita dalla Regione.
“La sicurezza idrogeologica rappresenta una delle priorità di questa amministrazione regionale – ha spiegato l’assessore lombardo al territorio Daniele Belotti – oltre 147 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione per tali finalità, in aggiunta ai 77 assegnati dal Ministero per gli interventi più urgenti.
l'assessore regionale Belotti
In questi progetti grandi responsabilità vengono lasciate agli enti locali del territorio e, nel caso del Lambro, ci troviamo di fronte all’unico caso dove l’ente attuatore è rappresentato da un parco. Grande importanza è riservata alla concertazione fra questi enti in accordo con la nostra “filosofia” che ci vede fermamente decisi all’ascolto di tutte le istanze presentate e soprattutto alla politica del “fare”. In questo crediamo che il progetto di riqualificazione del Lambro possa divenire un modello da esportare in altre aree della Regione”.
A. M.