Ello: lanciati sul territorio gli insetti capaci di contrastare il parassita delle castagne

Il ''cinipide galliceno'', parassita per le castagne
Un piccolo esercito di insetti combatterà per i prossimi anni il Cinipide Galligeno, più comunemente conosciuto come vespa cinese o parassita delle piante di castagno.
Anche il piccolo comune di Ello, 1.200 anime nell'alta brianza Oggionese, è stato selezionato dal Servizio fitosanitario di Regione Lombardia per dare il via a una campagna di lanci del Torymus sinensis, il principale antagonista del Cinipide.
I primi insetti, lanciati sui boschi ellesi e nei territori di Galbiate, Erve e Valmadrera, hanno già iniziato quella "battaglia biologica" destinata - si spera - nel giro di qualche anno a rimettere in salute gli alberi di castagno ormai pesantemente infestati in tutto il nord Italia.
A Ello, dove da decenni numerose famiglie sono solite effettuare castagnate nei pressi dei Morti della Rata, il problema era stato sollevato alcuni anni fa in corrispondenza di un crollo vertiginoso nel numero di raccolte di questo prelibato frutto autunnale.
Di anno in anno i sacchetti dei visitatori si sono sempre più svuotati sino ad azzerare in molti casi i tentativi di ricerca delle castagne.
"Anche quest'anno le foglie degli alberi si presentano in pessime condizioni, segno della crescente proliferazione di questo insetto sul territorio - ci ha spiegato il sindaco Elena Zambetti - i lanci di questo insetto antagonista sono stati effettuati ma ci hanno spiegato che per vedere effetti concreti serviranno 3, 4 anni. Per il momento dunque dovremo fare a meno delle nostre castagne".
Il fenomeno, oltre a rovinare i propositi di "burollate" di intere famiglie, ha già avuto negli ultimi due anni ripercussioni fortemente negative nelle aree dove la castagna rappresenta una forte risorsa economica, basti pensare al Piemonte e ai famosi Marroni di Cuneo.
Anche a Ello, in maniera molto più marginale, la malattia delle castagne preannuncia effetti negativi su un'attività divenuta nel tempo appuntamento fisso della stagione autunnale.
"La burollata di beneficienza di metà ottobre è sempre più a rischio - ha proseguito la prima cittadina - in passato io stessa e molti altri volontari eravamo soliti raccogliere le castagne nei nostri boschi, per poi venderle e destinare l'intero ricavato in beneficienza. Da ormai un po'di anni questo non è più possibile, se in una settimana si era in grado di raccoglierne due quintali oggi ci vediamo costretti a comprarle con conseguente abbattimento dei ricavi e dei fondi da destinare alla beneficienza".
La speranza, quindi, è che nella lotta biologica serrata in atto all'interno dei boschi del paese il nuovo arrivato possa prevalere sul Cinipide, ripristinando la salute delle piante e la serenità ai numerosi affezionati delle burollate domenicali in compagnia.
A. M.
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