Case di riposo, aumentano le liste di attesa. Nel casatese le richieste superano di quattro volte la capienza delle strutture
Dopo la situazione incoraggiante di inizio anno, le case di riposo della Provincia di Lecco sono tornate a registrare il “tutto esaurito” in termini di posti a disposizione per i cittadini anziani.
Secondo i dati diffusi dalla Asl a seguito degli ultimi rilevamenti (aggiornati al 1° ottobre 2012), nelle 24 Rsa del territorio risultano essere occupati tutti i 1.937 posti accreditati (per i quali cioè il sistema sanitario nazionale corrisponde agli occupanti una parte della retta), a fronte di una lista di attesa complessiva composta da ben 1.747 nominativi (178 in più rispetto all’ultima rilevazione di febbraio, pari a un aumento dell’11,34%).
Come dicevamo, nessun posto è risultato essere vacante a differenza di inizio anno quando se ne registravano 13.
Pur ridimensionato rispetto agli anni passati, quando il numero dei pazienti in lista di attesa sorpassava abbondantemente il totale dei posti accreditati, nella Provincia lecchese il problema legato alla ridotta offerta di posti rispetto alla domanda continua a rimanere forte, soprattutto sul territorio casatese dove gli utenti in attesa superano di 2 volte e mezza la disponibilità delle Rsa esistenti.
Nonostante la costante domanda, non sono tuttavia infrequenti casi in cui le famiglie dopo essere state "chiamate" dalle case di riposo, si trovino costrette a dover rinunciare al posto riservato per i propri parenti anziani. La crisi, infatti, sembra colpire anche questo settore e scoraggiare sempre più famiglie dall'affidare i propri cari alle cure delle Rsa, con conseguente risparmio delle rette e preferendo quindi mantenere l'anziano in famiglia il più a lungo possibile.

Malgrado l’evidenza numerica delle liste di attesa, bisogna tuttavia precisare che i dati forniti dalla Asl vanno “interpretati”, tenendo in considerazione di come molte famiglie siano solite iscrivere i propri cari nelle liste di attesa di più case di riposo contemporaneamente, “falsando” così il dato numerico indicante la reale domanda e accorciando di fatto i tempi di attesa.
Stabili rispetto all’inizio dell’anno le rette. Nella gran parte dei casi la dirigenza delle singole Case di Riposo non ha apportato ritocchi alle tariffe, mentre altre hanno optato per piccoli adeguamenti operati su base Istat e comunque parametrati in base al reddito degli ospiti e ai servizi erogati dalla struttura.
Sul territorio provinciale si va da un minimo di 39,28 euro giornalieri del “Frisia” di Merate (dove la quota minima è da riferirsi ai residenti del Comune) a un massimo di 101 euro per Villa dei Cedri, sempre a Merate, dove esiste un apposito nucleo di cura per i pazienti affetti da Alzheimer.
In termini economici, va ricordato che le tariffe giornaliere vengono stabilite sulla base di un lungo elenco di fattori, dalla gravità dello stato di salute o delle patologie del ricoverato all’autonomia fisica di quest’ultimo, dalla richiesta di una camera singola o dal bisogno di particolari tipi di assistenza.
Sotto il profilo dell’accesso, inoltre, da segnalare come molte Rsa diano la preferenza ai cittadini presenti nel relativo paese o distretto, per poi “aprire” in seconda analisi le porte al resto dell’utenza.
Ma vediamo ora nel dettaglio la situazione in ogni singolo distretto della Provincia:
Se a livello di distretto a fronte di 656 posti accreditati le attese risultano essere 721, a Casatenovo e Viganò le Rsa “Monzini” e “Nobili” presentano liste di attesa pari a quattro volte la capienza delle strutture.
Situazione non certo migliore nelle restanti Rsa del distretto: 156 pazienti in attesa a Monticello, 126 a Brivio, 83 al “Frisia” di Merate e 21 a “Villa dei Cedri”, oltre come già detto alle 150 di Viganò e alle 185 di Casatenovo.
In termini economici, le rette variano da un minimo di di 39,28 euro giornalieri del “Frisia” di Merate (dove la quota minima è da riferirsi ai residenti del Comune) a un massimo di 101 euro per Villa dei Cedri, sempre a Merate, dove esiste un apposito nucleo di cura per i pazienti affetti da Alzheimer.
Rette variabili dai 46.03 euro delle “Misericordine” del capoluogo fino ai 90 euro della “Residenza San Giorgio” di Oliveto Lario.
Sul territorio oggionese e nei comuni limitrofi, le Rsa sono concentrate tra Civate ("Brambilla Nava", Casa del Cieco Mons. Gilardi), Galbiate (Villa Serena) e Oggiono ("Luigi e Regina Sironi"). Complessivamente le quattro strutture presentano un totale di 302 posti accreditati, a fronte di una lista di attesa di 367 persone (221 lo scorso febbraio).

7 gli istituti accreditati con il sistema sanitario in questo distretto. 299 i posti disponibili a fronte di un fabbisogno che, al momento, tocca quota 357, in leggero aumento rispetto alle 330 richieste esistenti all’inizio dell’anno.. Le rette variano dal minimo di Premana e Barzio(47 euro) sino al massimo di Perledo (65.30).
Secondo i dati diffusi dalla Asl a seguito degli ultimi rilevamenti (aggiornati al 1° ottobre 2012), nelle 24 Rsa del territorio risultano essere occupati tutti i 1.937 posti accreditati (per i quali cioè il sistema sanitario nazionale corrisponde agli occupanti una parte della retta), a fronte di una lista di attesa complessiva composta da ben 1.747 nominativi (178 in più rispetto all’ultima rilevazione di febbraio, pari a un aumento dell’11,34%).
Come dicevamo, nessun posto è risultato essere vacante a differenza di inizio anno quando se ne registravano 13.
Pur ridimensionato rispetto agli anni passati, quando il numero dei pazienti in lista di attesa sorpassava abbondantemente il totale dei posti accreditati, nella Provincia lecchese il problema legato alla ridotta offerta di posti rispetto alla domanda continua a rimanere forte, soprattutto sul territorio casatese dove gli utenti in attesa superano di 2 volte e mezza la disponibilità delle Rsa esistenti.
Nonostante la costante domanda, non sono tuttavia infrequenti casi in cui le famiglie dopo essere state "chiamate" dalle case di riposo, si trovino costrette a dover rinunciare al posto riservato per i propri parenti anziani. La crisi, infatti, sembra colpire anche questo settore e scoraggiare sempre più famiglie dall'affidare i propri cari alle cure delle Rsa, con conseguente risparmio delle rette e preferendo quindi mantenere l'anziano in famiglia il più a lungo possibile.

Malgrado l’evidenza numerica delle liste di attesa, bisogna tuttavia precisare che i dati forniti dalla Asl vanno “interpretati”, tenendo in considerazione di come molte famiglie siano solite iscrivere i propri cari nelle liste di attesa di più case di riposo contemporaneamente, “falsando” così il dato numerico indicante la reale domanda e accorciando di fatto i tempi di attesa.
Stabili rispetto all’inizio dell’anno le rette. Nella gran parte dei casi la dirigenza delle singole Case di Riposo non ha apportato ritocchi alle tariffe, mentre altre hanno optato per piccoli adeguamenti operati su base Istat e comunque parametrati in base al reddito degli ospiti e ai servizi erogati dalla struttura.
Sul territorio provinciale si va da un minimo di 39,28 euro giornalieri del “Frisia” di Merate (dove la quota minima è da riferirsi ai residenti del Comune) a un massimo di 101 euro per Villa dei Cedri, sempre a Merate, dove esiste un apposito nucleo di cura per i pazienti affetti da Alzheimer.
In termini economici, va ricordato che le tariffe giornaliere vengono stabilite sulla base di un lungo elenco di fattori, dalla gravità dello stato di salute o delle patologie del ricoverato all’autonomia fisica di quest’ultimo, dalla richiesta di una camera singola o dal bisogno di particolari tipi di assistenza.
Sotto il profilo dell’accesso, inoltre, da segnalare come molte Rsa diano la preferenza ai cittadini presenti nel relativo paese o distretto, per poi “aprire” in seconda analisi le porte al resto dell’utenza.
Ma vediamo ora nel dettaglio la situazione in ogni singolo distretto della Provincia:
DISTRETTO DI MERATE

Delle sei Case di Riposo presenti, quelle con le liste di attesa più lunghe sono risultate essere ancora una volta quelle casatesi.
Se a livello di distretto a fronte di 656 posti accreditati le attese risultano essere 721, a Casatenovo e Viganò le Rsa “Monzini” e “Nobili” presentano liste di attesa pari a quattro volte la capienza delle strutture.
Situazione non certo migliore nelle restanti Rsa del distretto: 156 pazienti in attesa a Monticello, 126 a Brivio, 83 al “Frisia” di Merate e 21 a “Villa dei Cedri”, oltre come già detto alle 150 di Viganò e alle 185 di Casatenovo.
In termini economici, le rette variano da un minimo di di 39,28 euro giornalieri del “Frisia” di Merate (dove la quota minima è da riferirsi ai residenti del Comune) a un massimo di 101 euro per Villa dei Cedri, sempre a Merate, dove esiste un apposito nucleo di cura per i pazienti affetti da Alzheimer.
DISTRETTO DI LECCO

11 le strutture nel distretto di Lecco con un totale di 982 posti letto accreditati. Aumentata anche in questo caso la "fila" dei pazienti in attesa, passati in otto mesi dai 487 di febbraio agli attuali 669.
Rette variabili dai 46.03 euro delle “Misericordine” del capoluogo fino ai 90 euro della “Residenza San Giorgio” di Oliveto Lario.
Sul territorio oggionese e nei comuni limitrofi, le Rsa sono concentrate tra Civate ("Brambilla Nava", Casa del Cieco Mons. Gilardi), Galbiate (Villa Serena) e Oggiono ("Luigi e Regina Sironi"). Complessivamente le quattro strutture presentano un totale di 302 posti accreditati, a fronte di una lista di attesa di 367 persone (221 lo scorso febbraio).
DISTRETTO DI BELLANO

7 gli istituti accreditati con il sistema sanitario in questo distretto. 299 i posti disponibili a fronte di un fabbisogno che, al momento, tocca quota 357, in leggero aumento rispetto alle 330 richieste esistenti all’inizio dell’anno.. Le rette variano dal minimo di Premana e Barzio(47 euro) sino al massimo di Perledo (65.30).
A. M.