Ripopolamento di trote e alborelle nel programma ittico della Provincia di Lecco
Semaforo verde da parte della giunta di Villa Locatelli al programma di ripopolamento ittico 2013 della Provincia di Lecco.
Un documento di grande importanza attraverso il quale, come già avvenuto in passato, l’amministrazione si propone di disciplinare lo sviluppo e la riproduzione delle specie ittiche che popolano i laghi e i corsi d’acqua del territorio, sfruttando le opportunità offerte dal Centro Ittiogenico di Fiumelatte. Una struttura all’avanguardia che dal 2006 a oggi ha garantito all’intera Provincia un livello di indipendenza nel quantitativo di specie destinate a ripopolare i bacini del territorio, spesso minacciati da fattori ambientali e antropici.

Per far fronte a tutte le operazioni previste dal programma, la giunta ha stanziato la somma complessiva di 145.400 euro, una somma in linea con quelle degli anni precedenti (nel 2012 erano stati stanziati 171.400 euro).
Nel piano presentato per il 2013 il settore ambiente, ecologia, caccia e pesca della Provincia presenta uno spaccato della situazione confortante, che riflette un discreto stato di salute per fiumi, torrenti e laghi del territorio.
Per i piccoli corsi d’acqua, in particolare, il ripopolamento delle trote fario ha subito negli anni un netto ridimensionamento. Infatti, molto spesso, la capacità riproduttiva dei soggetti presenti nelle acque è più che sufficiente a compensare il prelievo attuato dai pescatori. A riprova di questi dati, i censimenti attuati dai tecnici confermano che nella maggior parte dei casi la presenza del “novellame” ittico proviene dalla riproduzione naturale e non dalle immissioni “artificiali”.

un esemplare di trota fario
Le trote, in particolare, rappresentano un utile “termometro” della popolazione ittica e delle sue problematiche grazie al libretto dei pescatori di salmonidi varato negli ultimi anni dalle province di Como e Lecco: uno strumento di grande utilità che, affiancato ai censimenti, consente di calibrare con esattezza il numero di nuovi individui da immettere monitorando al contempo la presenza dei pescatori su fiumi e laghi.
“I dati del 2011 sono piuttosto incoraggianti infatti indicano una sostanziale stabilità se confrontati con quelli dell’anno precedente. Per effettuare questo tipo di confronti non ci si deve basare solo su una tabella (catture o uscite) perché è evidente che le catture sono anche in funzione del numero di pescatori che hanno operato nel torrente, pertanto si possono avere sensibili cali di catture da un anno con l’altro che però sono giustificati da altrettanto sensibili cali di presenze - spiegano i tecnici provinciali - l’entità delle immissioni è molto importante per la corretta gestione della fauna (non solo ittica) presente in un corpo idrico. Infatti se un determinato torrente è in grado di sostenere una popolazione di x individui, non è pensabile che esso possa mantenerne multipli di x. In caso di sovraffollamento i soggetti presenti entrano in competizione con conseguenze piuttosto serie”.
I ripopolamenti delle trote fario rappresentano l’intervento più oneroso del programma varato dalla Provincia, con l’immissione prevista di 20.000 esemplari di questa specie. Un dato che conferma la sempre meno pressante esigenza di provvedere al ripopolamento delle trote nel lecchese.


Ulteriori interventi sono stati programmati sul territorio provinciale nella reintroduzione della trota lacustre (specie in via d’estinzione nel lago di Lecco), del Temolo (divenuto un’autentica rarità nei torrenti del territorio), dell’anguilla, dello storione e del luccio.


Prevista anche la realizzazione di diverse opere, quali la creazione di impianti artificiali di frega (pensati per favorire la deposizione delle uova delle specie maggiormente a rischio, come l’alborella), legnaie, interventi di dissuasione del cormorano e del pesce siluro (principali predatori di molte specie ittiche).

il lago di Annone
Per quanto riguarda invece il lago di Annone, il programma provinciale prevede una stretta sinergia con le realtà private concessionarie dei diritti di pesca, che si incaricheranno della manutenzione ordinaria dei canneti e dell’ecosistema lacustre.
Degno di nota è in questo caso il programma di ripopolamento dell’Alborelle, specie che venne decimata dalla massiccia moria verificatasi negli anni ’80. Fino ad allora questa specie era una delle più abbondanti nel bacino ma nell’ultimo ventennio le condizioni di spiccata eutrofia del lago non sono risultate idonee alla sopravvivenza della specie. Grazie agli interventi di prelievo ipolimnio effettuati dalla Provincia di Lecco e ad una costante opera di monitoraggio delle acque dei tributari al lago, negli ultimi anni si è assistito a una drastica riduzione dei carichi inquinanti e del potenziale ritorno delle condizioni di sopravvivenza dell’Alborella.

banco di alborelle, un tempo diffuse nel bacino annonese
Già a partire dagli anni scorsi alcuni tentativi di ripopolamento erano stati realizzati tramite il posizionamento di mattoni forati colmi di uova, prelevati dagli impianti di frega nel Lario. Tali tentativi hanno comunque dato esito negativo, probabilmente a causa dell’esiguo numero di soggetti immessi. Nel 2013 la Provincia punta quindi a incrementare le quantità di novellame finalizzate all’immissione, al fine di garantire il ritorno di questa specie ormai “estinta” dalle acque di Annone.
Un documento di grande importanza attraverso il quale, come già avvenuto in passato, l’amministrazione si propone di disciplinare lo sviluppo e la riproduzione delle specie ittiche che popolano i laghi e i corsi d’acqua del territorio, sfruttando le opportunità offerte dal Centro Ittiogenico di Fiumelatte. Una struttura all’avanguardia che dal 2006 a oggi ha garantito all’intera Provincia un livello di indipendenza nel quantitativo di specie destinate a ripopolare i bacini del territorio, spesso minacciati da fattori ambientali e antropici.

Per far fronte a tutte le operazioni previste dal programma, la giunta ha stanziato la somma complessiva di 145.400 euro, una somma in linea con quelle degli anni precedenti (nel 2012 erano stati stanziati 171.400 euro).
Nel piano presentato per il 2013 il settore ambiente, ecologia, caccia e pesca della Provincia presenta uno spaccato della situazione confortante, che riflette un discreto stato di salute per fiumi, torrenti e laghi del territorio.
Per i piccoli corsi d’acqua, in particolare, il ripopolamento delle trote fario ha subito negli anni un netto ridimensionamento. Infatti, molto spesso, la capacità riproduttiva dei soggetti presenti nelle acque è più che sufficiente a compensare il prelievo attuato dai pescatori. A riprova di questi dati, i censimenti attuati dai tecnici confermano che nella maggior parte dei casi la presenza del “novellame” ittico proviene dalla riproduzione naturale e non dalle immissioni “artificiali”.

un esemplare di trota fario
Le trote, in particolare, rappresentano un utile “termometro” della popolazione ittica e delle sue problematiche grazie al libretto dei pescatori di salmonidi varato negli ultimi anni dalle province di Como e Lecco: uno strumento di grande utilità che, affiancato ai censimenti, consente di calibrare con esattezza il numero di nuovi individui da immettere monitorando al contempo la presenza dei pescatori su fiumi e laghi.
“I dati del 2011 sono piuttosto incoraggianti infatti indicano una sostanziale stabilità se confrontati con quelli dell’anno precedente. Per effettuare questo tipo di confronti non ci si deve basare solo su una tabella (catture o uscite) perché è evidente che le catture sono anche in funzione del numero di pescatori che hanno operato nel torrente, pertanto si possono avere sensibili cali di catture da un anno con l’altro che però sono giustificati da altrettanto sensibili cali di presenze - spiegano i tecnici provinciali - l’entità delle immissioni è molto importante per la corretta gestione della fauna (non solo ittica) presente in un corpo idrico. Infatti se un determinato torrente è in grado di sostenere una popolazione di x individui, non è pensabile che esso possa mantenerne multipli di x. In caso di sovraffollamento i soggetti presenti entrano in competizione con conseguenze piuttosto serie”.
I ripopolamenti delle trote fario rappresentano l’intervento più oneroso del programma varato dalla Provincia, con l’immissione prevista di 20.000 esemplari di questa specie. Un dato che conferma la sempre meno pressante esigenza di provvedere al ripopolamento delle trote nel lecchese.


Ulteriori interventi sono stati programmati sul territorio provinciale nella reintroduzione della trota lacustre (specie in via d’estinzione nel lago di Lecco), del Temolo (divenuto un’autentica rarità nei torrenti del territorio), dell’anguilla, dello storione e del luccio.


Prevista anche la realizzazione di diverse opere, quali la creazione di impianti artificiali di frega (pensati per favorire la deposizione delle uova delle specie maggiormente a rischio, come l’alborella), legnaie, interventi di dissuasione del cormorano e del pesce siluro (principali predatori di molte specie ittiche).

il lago di Annone
Per quanto riguarda invece il lago di Annone, il programma provinciale prevede una stretta sinergia con le realtà private concessionarie dei diritti di pesca, che si incaricheranno della manutenzione ordinaria dei canneti e dell’ecosistema lacustre.
Degno di nota è in questo caso il programma di ripopolamento dell’Alborelle, specie che venne decimata dalla massiccia moria verificatasi negli anni ’80. Fino ad allora questa specie era una delle più abbondanti nel bacino ma nell’ultimo ventennio le condizioni di spiccata eutrofia del lago non sono risultate idonee alla sopravvivenza della specie. Grazie agli interventi di prelievo ipolimnio effettuati dalla Provincia di Lecco e ad una costante opera di monitoraggio delle acque dei tributari al lago, negli ultimi anni si è assistito a una drastica riduzione dei carichi inquinanti e del potenziale ritorno delle condizioni di sopravvivenza dell’Alborella.

banco di alborelle, un tempo diffuse nel bacino annonese
Già a partire dagli anni scorsi alcuni tentativi di ripopolamento erano stati realizzati tramite il posizionamento di mattoni forati colmi di uova, prelevati dagli impianti di frega nel Lario. Tali tentativi hanno comunque dato esito negativo, probabilmente a causa dell’esiguo numero di soggetti immessi. Nel 2013 la Provincia punta quindi a incrementare le quantità di novellame finalizzate all’immissione, al fine di garantire il ritorno di questa specie ormai “estinta” dalle acque di Annone.
A. M.