Primavera, tempo di pollini e allergie. E' già alta la concentrazione rilevata da Inrca e Asl


Nonostante le temperature siano ancora invernali, il calendario ci avverte che ormai da qualche giorno è ufficialmente iniziata la primavera. In molti attendono con ansia l'arrivo della bella stagione, ma per una fetta importante della popolazione essa porterà con sé il ritorno di un fastidioso disturbo: l'allergia ai pollini.
Per allergia si intende la reazione esagerata del nostro sistema immunitario nei confronti di una sostanza, come in questo caso il polline, normalmente innocua, che non viene riconosciuta e quindi classificata come nociva. Questo tipo di allergia colpisce chi ne soffre in base alla stagione, seguendo quello che viene detto calendario pollinico, poiché dipende ovviamente dal periodo di fioritura della pianta a cui si è "intolleranti", che a seconda della specie può essere in inverno o durante la bella stagione, per la maggior parte della varietà, però, tale fenomeno si colloca in primavera.
Nel nostro territorio da qualche anno vengono registrati i dati relativi alla concentrazione di pollini nell'aria, attraverso l'uso di un campionatore posto presso l'Inrca di Monteregio a Casatenovo, settimanalmente le rilevazioni effettuate vengono poi lette ed organizzate dall'ASL di Lecco in un bollettino, consultabile sui siti web dell'ente sanitario provinciale e dell'Aia (Associazione Italiana di Aerobiologia), oltre che presso le sedi ASL e le farmacie del territorio.

L'ultimo bollettino pollini emesso dall'Asl-Inrca

Nella scorsa settimana, da lunedì 18 a domenica 24 marzo, la situazione è parsa già critica per quanto riguarda la presenza di polline delle cupressacee, vale a dire i cipressi, che ha toccato, nella giornata di giovedì 21 l'elevata concentrazione di 1489 cellule per metro cubo. "Si tratta di un polline così detto "emergente", in quanto solo da alcuni anni ne è noto l'elevato potere allergizzante. Normalmente la fioritura delle cupressacee si situa tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, quest'anno è avvenuta in lieve ritardo, a causa del protrarsi e della rigidità della stagione fredda" ha commentato la dottoressa Anna Molinari dell'Asl di Lecco.
Si nota, poi, dal bollettino un'alta concentrazione, seppur inferiore, anche per i pollini di piante come l'ontano, l'olmo, il carpino, il nocciolo ed il frassino.
"Per le graminacee, il cui polline è, per così dire, il più noto tra gli allergizzanti, è invece ancora presto, se ne riparlerà tra la tarda primavera e l'estate" ha proseguito l'esperta, che ha poi tratto delle conclusioni generali: "Possiamo dire che le condizioni climatiche influenzano l'andamento della situazione, se piove tutto il giorno e fa freddo ovviamente i dati variano, ma il calendario pollinico è normalmente rispettato".
A.Z.
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