Cesana: centinaia di persone per l'''addio'' a Bruno Farina

Portato in spalla dai suoi operai per il suo ultimo viaggio. Sulla bara un semplice mazzo di rose rosse, sotto una pioggia scrosciante. E' stato questo l'ultimo addio a Bruno Farina, noto imprenditore e vero e proprio pilastro nel territorio erbese e di Cesana Brianza, scomparso all'età di 82 anni. Un addio commosso, tributato oggi pomeriggio da centinaia di persone, autorità e associazioni di volontariato giunte dalla provincia ma anche da Piemonte, Liguria, Trentino e Toscana dove la famiglia ha avviato negli anni numerose attività imprenditoriali.



L'estremo saluto all'imprenditore erbese ha avuto luogo proprio a Cesana Brianza, sede della Metalfar, prima azienda fondata da Bruno Farina insieme ai fratelli e operativa dal 1961, proprio nel paese in cui già il padre, Stefano Farina, nel 1941 aveva fondato la Vinicola. Scortato da un lungo e commosso corteo e portato in spalla dai suoi operai il feretro dell'imprenditore ha varcato la soglia della chiesa parrocchiale cesanese per la celebrazione delle esequie funebri, per poi essere trasportato a Bosisio Parini, paese natale della famiglia Farina, per essere tumulato nella cappella di famiglia.


Quella di Bruno Farina è infatti stata una scomparsa che ha gettato profondo cordoglio nelle comunità brianzole. Dopo aver fondato la Metalfar, il gruppo di famiglia si è infatti allargato nei decenni con aziende a Inverigo, Venaria Reale, Casarza Ligure, Piacentino, Trieste, Londra e Stati Uniti. Ma la famiglia Farina è molto nota nell'erbese anche per il gruppo Ome, fondato da Vincenzo Farina, zio di Bruno.


"Giusto l'anno scorso avevamo festeggiato i cinquant'anni di fondazione della Metalfar" ricorda il sindaco di Cesana Eugenio Galli. "Un'azienda che per Cesana Brianza è sempre stata un vero e proprio pilastro che ha dato lavoro e aiutato tantissime famiglie. Pur in questo periodo di grandi difficoltà la Metalfar non ha mai fatto fare nemmeno un'ora di cassa integrazione ai propri operai, un motivo di vanto di cui bisogna dare loro merito".


Commosso anche il ricordo dell'imprenditore: "Era un imprenditore per così dire vecchio stampo, che teneva molto in considerazione il contatto umano con i propri operai, cosa che nelle grandi multinazionali di oggi spesso non c'è. Era sempre in mezzo agli operai, e una sua frase tipica ai dipendenti era che prima di andare a chiedere prestiti alle banche dovevano bussare alla porta del loro principale. Considerava la fabbrica come una grande famiglia. Il mio augurio è che i figli seguano le orme dei padri, in questo modo l'azienda resterà sempre un'importante realtà".



M.M.
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