Barzago: alla mostra sul catasto teresiano, emergono "curiosità" sul comune nel 700

E' stata inaugurata nella serata di ieri, presso l'aula civica di Barzago, la mostra sul Settecento dedicata al Catasto di Maria Teresa d'Austria. L'esposizione si compone di 16 mappe che sono state messe a disposizione dall'Archivio di Stato di Como dove sono conservate.
"Questa mostra ci permette di capire com'era Barzago nel Settecento. Per valorizzare le mappe l'amministrazione ha chiesto a Italo Allegri, che è un ottimo conoscitore delle vicende del Catasto Teresiano, di arricchire la visione delle mappe con un ricco percorso storico e culturale" ha così esordito l'assessore alla cultura di Barzago, Natale Perego.



Da sinistra l'assessore alla cultura Natale Perego e il curatore della mostra Italo Allegri


Gli appassionati che erano presenti venerdì sera all'inaugurazione sono stati guidati alla visita della mostra dallo stesso Allegri, che ha fornito un'approfondita spiegazione degli aspetti più peculiari dell'esposizione: "L'uomo e l'ambiente sono al centro di questa mostra. Dobbiamo pensare ad un teatro in cui l'uomo è l'attore e l'ambiente il palcoscenico. Nel corso dei secoli l'uomo ha modificato il territorio, lo ha cambiato traendone profitto e ricavandone la sua sussistenza" ha così affermato il curatore.



La nascita del Catasto Teresiano si colloca all'inizio del Settecento in un periodo di crisi dovuto al fatto che le casse dello Stato erano sempre vuote poichè gli introite venivano utilizzati per le guerre. Tale situazione di crisi si rifletteva anche sui settori produttivi: l'agricoltura, il settore manifatturiero ed il commercio. In più, a causa della dominazione spagnola, non vi era alcuna crescita nè in termini di urbanizzazione nè di popolazione. A ciò si aggiunge anche una grande epidemia bovina tra il 1706 e il 1709. Il primo cambiamento si ebbe con l'arrivo degli austriaci, che subentrarono agli spagnoli nel ducato di Milano.



Una mappa del Catasto Teresiano che illustra Barzago nel Settecento

"La produzione di queste mappe si colloca tra il 1771 e il 1773. Le mappe sono state realizzate separatamente per Barzago, Bevera e Verdegò (Merdegò all'epoca). E' il periodo in cui c'è anche un riordino dell'amministrazione locale" ha poi aggiunto Allegri.
Le mappe conoscono dunque un importante lavoro di revisione che terminò intorno al 1783, quando furono esposte alla comunità. Le tra frazioni vengono unificate e iniziano a comparire insieme sulle mappe. Il nuovo catasto diventa così attivo dal 1° gennaio 1766 e questo porta ad un risultato straordinario: le casse statali tornano a riempirsi e allo stesso tempo i cittadini pagano meno poichè vi è una maggiore distribuzione delle esenzioni.



Torna ad essere valorizzata l'agricoltura e vengono dati degli incentivi a chi realizza determinate produzioni: "E' interessante notare come sulle mappe vengono riportate alcune coltivazioni, come ad esempio troviamo che a Barzago c'erano 401 piante di gelso segnalate per territorio" ha spiegato Italo Allegri.
Per quanto riguarda invece il numero degli abitanti a Barzago, nel 1770 se ne contano 650. La maggior parte di essi lavorava nei campi oppure si occupava dell'allevamento del bestiame. Il terreno lavorato e coltivato in paese era circa il 60%. La superficie occupata da case era dell'1,29% e gli abitanti erano concentrati solamente nei vecchi nuclei delle frazioni.



Interessante anche l'aspetto della viabilità: la strada principale che attraversava Barzago era la "Segratta Milanese" che partiva da Monza e, passando per Villasanta, giungeva a Lecco ed era percorsa specialmente da conduttori di carri trainati da cavalli. Sulle mappe è inoltre segnata l'attuale Como-Bergamo.
Sono davvero numerosi e molto interessanti gli elementi che Italo Allegri ha messo il luce con il suo studio delle mappe, che resteranno a Barzago fino al 5 maggio. La mostra potrà essere visitata sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Mercoledì 1 maggio alle 15.30 è in programma un'altra visita guidata a cura di Allegri.
S.A.
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