Sirtori: chiesa gremita ai funerali di Fumagalli, vittima di un assurdo incidente. Il ricordo degli amici e la preghiera 'Avis'

''C'è un tempo per nascere e un tempo per morire. C'è un tempo per parlare e un tempo per tacere''. Ha pronunciato un'omelia basata sui ''contrasti'' come lui stesso li ha definiti, don Claudio Perfetti, vicario parrocchiale di Sirtori, chiamato a celebrare i funerali di Marco Fumagalli.

La folla presente alle esequie

In tanti hanno gremito la parrocchia dedicata ai Santi Nabore e Felice questo pomeriggio, per dare l'estremo saluto al 42enne, sposato e padre di due bambini ancora nel fiore dell'età, mancato sabato a seguito di un tragico incidente.
Fumagalli stava ''facendo legna'' nel terreno boschivo di famiglia in Via Valmara, a Castello Brianza. Ma qualcosa, durante quelle operazioni, è andato storto. Il 42enne è stato travolto in pieno da un albero ad alto fusto. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo, stroncando in pochi secondi la vita di un giovane padre di famiglia e l'intero futuro, ancora tutto da scrivere, che aveva davanti a sè.


Don Claudio, nell'omelia pronunciata davanti ai parenti e ai tanti amici che non hanno voluto mancare in questa triste giornata, ha cercato di dare un senso ad una morte davvero difficile da accettare.
Per rendere più comprensibile, per quanto possibile, la chiamata al Signore di Marco, il sacerdote ha scelto un brano di San Paolo. Una lettura come l'ha definita lui stessa, ''più lunga rispetto al solito'', ma al contempo ''significativa e preziosa, che porta all'essenziale senza troppe parole''.

Marco Fumagalli

E poi, come dicevamo in apertura, si è affidato ai ''contrasti''. ''C'è un tempo per parlare e uno per tacere. In questi casi le parole giuste da usare non esistono - ha affermato don Claudio - quelle di circostanza sono inutili e quelle ad effetto insopportabili''. Il sacerdote si è poi soffermato sul concetto di risurrezione, che in questo momento potrebbe risultare incomprensibile, ma non nel futuro, quando arriverà ''il tempo per capire''.

Don Claudio Perfetti, vicario che ha celebrato i funerali

Perchè in questi giorni, sono tante le domande che risuonano nella testa dei familiari di Marco Fumagalli: dei genitori, della moglie Rosella che deve trovare la forza di andare avanti, crescendo da sola due bambini piccoli. ''Perchè è accaduto? Come è stato possibile tutto ciò? Sembra che Dio si sia distratto - ha detto provocatoramente il sacerdote - e purtroppo queste sono domande non facili a cui rispondere. Dobbiamo però fidarci della missione del Signore, assaporarla ed accoglierla senza chiedere risposte. Purtroppo c'è un tempo in cui tutto si mette in discussione e le famiglie sono chiamate ad affrontare situazioni difficili. Marco non ha fatto nulla di male. In noi deve restare la consolazione di poter essere d'aiuto agli altri, senza che prevalga la dimenticanza o la rassegnazione''.


Sono ben tre le comunità a piangere la scomparsa di Fumagalli: quella di Sirtori, dove il 42enne risiedeva con la moglie e i due figlioletti e quella di Barzago, comune di origine della moglie Rosella Galbiati, molto nota in paese in quanto la sua famiglia è titolare di una carrozzeria in Via Parini, al confine con l'area ex Fantic. Infine Castello Brianza, comunità di cui è originaria la madre di Marco Fumagalli e dove vivono ancora i parenti, proprio nei pressi del bosco attraversato dal torrente Bevera, scenario del tragico incidente.


Al termine della cerimonia, spazio alle parole commosse di un amico, che ha voluto leggere un messaggio a nome dello storico gruppo del 42enne. ''Vorremmo poter tornare indietro, non volevamo crederci. Ora mancano le parole, ci sono solo le lacrime e i silenzi''. E poi un pensiero per la moglie Rosella e i bambini, Flavio e Federico: ''saremo sempre al loro fianco, sappi che ci saremo sempre per loro. Ora vogliamo salutarti e augurarti buon viaggio. Ti ringraziamo per averci concesso l'onore e il privilegio di esserti amici. Un giorno poi, ci rincontreremo tutti. Ciao Marco''.
Un lungo e commosso applauso ha spezzato il silenzio nella parrocchiale gremita. Prima della chiusura della cerimonia, la lettura della preghiera del donatore da parte di una referente Avis, essendo il 42enne un donatore iscritto nel gruppo di Barzago.


Il feretro, al termine della messa, è poi stato accompagnato al vicino cimitero per la sepoltura: a precedere il corteo, i compagni di classe del piccolo Flavio di 7 anni, che hanno voluto stargli accanto in un momento così difficile. Perchè, come recitano le sacre scritture, ''c'è un tempo per gioire e un tempo per piangere''.
Gloria Crippa
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