Sirtori: gli alpini ricordano sul Passo Gavia Giuseppe Corti, morto in servizio 60 anni fa

Anche Giuseppe Corti, giovane alpino originario di Sirtori, poco più che ventenne, perse la vita nella tragedia del Passo Gavia, avvenuta ormai sessant'anni fa, nel lontano luglio 1954.
Per non dimenticare, il gruppo alpini di Sirtori, unitamente all’amministrazione comunale, ha quindi voluto essere presente all’annuale cerimonia di commemorazione in onore dei diciotto alpini morti nel tragico incidente che coinvolse l’autocarro militare su cui stavano viaggiando. Una giornata all’insegna del ricordo, del valore della memoria, del raccoglimento e della commozione, dunque, quella della scorsa domenica, 20 luglio, presso il valico alpino. 


 
“Si, è un autocarro militare che è precipitato in un burrone profondo centocinquanta metri. Diciassette Alpini sono morti. Diciassette ragazzi. Morti sul colpo. Due sono feriti gravemente. Quattro soltanto sono rimasti incolumi”: si apprendeva così la notizia, nell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Stampa” di mercoledì 21 luglio 1954. 


 
Nella mattinata del giorno precedente infatti, un autocarro del Battaglione Bolzano, VI Reggimento Alpini, brigata “Tridentina”, carico di 23 Alpini, saliva per la strada che da Santa Caterina Valfurva porta al Passo Gavia. Superato il valico, caratteristico per la sua serie vertiginosa di tornanti a gomito, mentre i giovani alpini intonavano i tradizionali canti, ancora ignari della tragedia che li avrebbe colpiti, l’autista si accingeva a girare ad una curva pericolosa. Proprio durante quella manovra, il camioncino si è inclinato sul fianco sinistro e la strada ha ceduto sotto il peso del mezzo. 



L'omaggio floreale posto sulla lapide di Giuseppe Corti, al cimitero di Sirtori
 
I più fortunati riuscirono a buttarsi in strada, aprendo a calci lo sportello del camioncino, prima che quest’ultimo precipitasse nel vuoto, sfasciandosi completamente nel torrente Frigidolfo. Una tragedia immane quella del Gavia, in cui morì, come dicevamo, anche Giuseppe Corti, alpino sirtorese classe 1932, figlio di mamma Maria e papà Augusto. L’intero paese si chiuse nel dolore e i giovani alpini si strinsero alla famiglia di Giuseppe, increduli e attoniti per l’accaduto. Gli alpini sirtoresi, unitamente agli altri gruppi presenti sul territorio, hanno voluto essere presenti alla cerimonia e alla messa celebrata al Passo Gavia nella giornata di domenica scorsa, per onorare il loro undicesimo comandamento, quello di “non dimenticare”. 


 
Bandiere tricolori svettavano alte, centinaia di penne nere si sono strette sul luogo della tragedia, intonando a gran voce i tradizionali canti, mentre i nomi dei diciotto ragazzi scomparsi risuonavano nella valle. Un’unica risposta quella delle penne nere durante la cerimonia: “Alpino Corti Giuseppe sempre presente”


 
“Ringraziamo vivamente il gruppo alpini di Sirtori per onorare il ricordo dell’alpino Giuseppe Corti, anche attraverso la stampa del fascicolo “In ricordo dell’Alpino Giuseppe Corti. 60° di Commemorazione”
Fare memoria è un dovere di ogni comunità. Ricordare per non dimenticare è essenziale affinché i valori, il senso di unità, di appartenenza ad un gruppo, non vadano persi, ma trasmessi alle nuove generazioni, a quelle di oggi e alle future, sostenendole e spronandole nell’affrontare le difficoltà della vita quotidiana” hanno dichiarato il sindaco Davide Maggioni e l’intera amministrazione comunale.
A.Z.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.