Il falò della Giubiana per salutare l'inverno. Le immagini da Bulciago, Cremella, Tabiago

Anche nel casatese è andato in scena il tradizionale falò della Giubiana, per salutare i giorni più freddi d'inverno. Un rito che si tramanda da decenni e che anche quest'anno ha coinvolto tante famiglie del territorio. Di seguito le immagini delle iniziative andate in scena nella serata di sabato a Cremella, Bulciago e Tabiago di Nibionno, organizzate dai comuni in collaborazione con associazioni o gruppi parrocchiali.

BULCIAGO

Nella prima serata di sabato, è andata in scena a Bulciago la tradizionale festa della Giubiana.


I piccoli della scuola dell'infanzia parrocchiale, accompagnati dai loro genitori e dalle loro insegnanti, si sono ritrovati a partire dalle 18 nei pressi del Piccolo Museo della tradizione contadina. Qui hanno scoperto cosa significa bruciare il fantoccio, simbolo di tutte le paure e negatività che vengono annullate tra le fiamme.


Prima dell'accensione del rogo, però, i bambini si sono raccolti attorno ad una loro insegnante per un momento di gioco e spiegazione.
In cerchio, insieme a loro, vi erano anche numerosissimi adulti. Tutti insieme si sono poi spostati attorno alla catasta di legno, sopra la quale è stata posta la piccola Giubiana realizzata proprio dai bambini a scuola. Questi ultimi hanno anche portato i disegni rappresentanti le loro paure, che hanno gettato tra il mucchio delle assi di legno.


I volontari della locale Protezione Civile hanno accesso il fuoco e monitorato che gli spettatori stessero alla giusta distanza dal rogo. La festa, organizzata dall'amministrazione comunale bulciaghese e resa possibile grazie alla collaborazione di numerosi volontari e volontari, è proseguita con l'assaggio dei dolci e dell'immancabile risotto con la salsiccia accompagnato da vin brulé.

CREMELLA
Un'antichissima leggenda contadina alla base del "falò della Gibiana", il rito propiziatorio per la fine della stagione fredda rievocato anche a Cremella nel pomeriggio di sabato.

Un appuntamento come già gli anni scorsi organizzato dalla Pro Loco con il patrocinio comunale, al quale non hanno mancato di partecipare numerosi cittadini, grandi e piccini, desiderosi di dire addio all'inverno ed all'anno appena conclusosi, dando il benvenuto a quello nuovo.


Intorno alle 17.30 tutto era pronto in zona isola, con l'alto fantoccio raffigurante la strega cattiva già allestito nel mezzo del campo ai margini della strada provinciale. Al centro della manifestazione i bambini,ai quali la Gibiana, in carne ed ossa, ha raccontato la propria storia.

D'un tratto i volontari hanno quindi acceso il falò, che velocemente ha iniziato ad ardere consumando in pochi minuti l'imponente fantoccio.


A seguire, anche un breve spettacolo pirotecnico, con i fuochi d'artificio proiettati verso il cielo, dietro il falò. Nel frattempo i volontari della Pro Loco distribuivano dolci, tè caldo, vin brulè e l'immancabile "risott cun la luganega", di cui la strega cattiva, secondo la tradizione, era molto ghiotta.

TABIAGO DI NIBIONNO
Anche a Nibionno è stata bruciato il fantoccio della Giubiana. Il rogo è stato allestito sabato sera nel cortile delle ex scuole medie a Tabiago, proprio accanto al centro sportivo comunale.


Nello stabile di Via Kennedy sono state allestite lunghe tavolate alle quali si sono sedute un centinaio di persone, accorse per assaggiare il tradizionale risotto con la luganega preparato dai volontari del Gruppo Nibionno in Festa. Dalle 19 alle 20 sono stati preparati ben 15 chili di riso, oltre a chiacchiere e vin brulé.


Protagonisti dell'iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale di Nibionno, sono stati in realtà i bambini dell'asilo e gli alunni della scuola elementare nibionnese che, terminata la cena, si sono avvicinati alla catasta di legni con in cima il fantoccio della strega per assistere al rito propiziatorio del fuoco.


I volontari del gruppo comunale di Protezione Civile hanno quindi dato alle fiamme il mucchio di legna, proprio mentre i bambini leggevano una filastrocca sulla festa della Giubiana e osservavano sullo sfondo delle fiamme il campanile illuminato della chiesa di Tabiago.


Le famiglie sono infine rientrate nell'edificio che un tempo ospitava le scuole medie per un momento conviviale a base di dolci e pane con nutella.

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