Dolzago: Spreafico F.lli inaugura il nuovo deposito dopo il furioso incendio del 2012
Continuare a mantenere la propria fetta sul mercato ortofrutticolo, garantendo la competitività e la qualità che da sempre contraddistinguono il marchio. Correva l'anno 2012, quando un incendio di grandi proposizioni aveva danneggiato parte dell'azienda Spreafico Francesco e F.lli Spa di Dolzago, distruggendo circa 3.700 mq di capannone e lasciandone produttivi poco più di 4.000 mq.
Sedici unità dei Vigili del Fuoco provenienti da tre diverse province avevano lavorato assiduamente per quasi dieci giorni al fine di domare e contenere ogni focolaio. Tuttavia, nonostante l'ingente disastro - provocato, come rilevato in una fase successiva, da un corto circuito della batteria di un carrello elevatore - è stato notevole l'impegno dell'azienda nel non piegarsi di fronte alla difficoltà contingente.
Anzi, la voglia di continuare il percorso aperto da Carlo e Ferdinando Spreafico nel 1963, è stata più forte. Per questo sono stati in prima battuta riconfigurati gli spazi produttivi, commerciali e amministrativi per consentire di portare avanti l'attività. E in questa direzione si è collocato anche un primo intervento che, in soli quattro mesi, ha portato alla creazione di uno spazio di circa 1.000 mq per collegare due aree del complesso.
Un secondo intervento, più consistente, ha invece comportato la realizzazione di una nuova palazzina per gli uffici e circa 8.000 mq di celle frigorifere, aree di movimentazione merci, reparto di confezionamento. "Gli impianti ad alto risparmio energetico volti a garantire anche un confort di alto livello per chi lavora in quest'ambiente, il rispetto dei vincoli paesaggistici e ambientali e il rispetto della aree a verde, sono stati i punti di forza dell'intero progetto" ha spiegato l'architetto Piero Luconi che ha seguito il progetto di ricostruzione. "La realizzazione di questo intervento ha determinato la valorizzazione territoriale nel suo complesso, sotto l'aspetto produttivo ed economico, sociale ed ambientale".
Oggi quindi l'azienda di Dolzago, che si occupa di lavorazione, confezionamento e distribuzione dei prodotti, si presenta con 36.775 mq di superficie di cui 11.051 mq coperti.
La Spreafico Spa è una società ortofrutticola integrata verticalmente che è andata espandendosi negli anni grazie all'apertura di nuove sedi: "Il primo stabilimento produttivo e la prima azienda agricola per la produzione di pere e mele è stato avviato nel 1970 a Sala Bolognese, mentre nel 1990 è nato il complesso di Santa Maria Codifiume, specializzato nel kiwi" hanno spiegato Raffaele e Cesare Spreafico. "Nel 1993 è cominciata una crescente attività di esportazione sul mercato europeo ed extraeuropeo, mentre dal 2003 si è ampliata la capacità distributiva mediante la creazione di stands all'interno dei mercati ortofrutticoli di Milano, Bologna e Verona".
La filiera integrata comprende infatti la produzione agricola, i centri di condizionamento e quelli di distribuzione e logistica. Il fatturato, crescendo negli anni, ha oggi superato i 250.000.000 euro.
Due sono in particolare i nuovi progetti in cui l'azienda si sta specializzando in questi anni: la pera Angélys e la linea Vitamia con un laboratorio di prodotti di IV gamma di frutta.
"Con l'incendio non abbiamo avuto nessuna riduzione di orario, anzi, abbiamo lavorato tutti insieme per sopperire alle carenze della sede disagiata" ha specificato Mauro Spreafico. "Con la costruzione del deposito abbiamo quindi dato lavoro a 73 persone in più raggiungendo un totale di 271 unità".
Il nuovo deposito, presentato nella mattinata di lunedì 22 giugno, è stato reso possibile grazie alla collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle aziende, artigiani e dai tecnici operatori diretti nel cantiere, ma soprattutto grazie all'intervento dell'Istituto Sviluppo Alimentare (Isa), che ha dato un supporto degno di nota. Isa è una società finanziaria che, avendo come socio unico il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, supporta le imprese sane la cui redditività è dimostrata.
Nel caso di Spreafico è stato concesso un finanziamento di oltre 5.000.000 euro e una partecipazione a capitale sociale di 50 mila euro. "Abbiamo deciso di impiegare il capitale pubblico in questa società sia perchè c'è una valorizzazione del prodotto italiano sia per l'orientamento all'esportazione estera sempre più forte" ha spiegato il dottor Enrico Corali.
Una visita alla nuova piattaforma e al deposito già esistente ha infine completato questo momento inaugurale che ha dato avvio alla nuova ‘vita' dell'azienda, giunta oggi alla seconda generazione.
Da sinistra Raffaele, Mauro, Carlo e Cesare Spreafico
Sedici unità dei Vigili del Fuoco provenienti da tre diverse province avevano lavorato assiduamente per quasi dieci giorni al fine di domare e contenere ogni focolaio. Tuttavia, nonostante l'ingente disastro - provocato, come rilevato in una fase successiva, da un corto circuito della batteria di un carrello elevatore - è stato notevole l'impegno dell'azienda nel non piegarsi di fronte alla difficoltà contingente.
Raffaele Spreafico
Anzi, la voglia di continuare il percorso aperto da Carlo e Ferdinando Spreafico nel 1963, è stata più forte. Per questo sono stati in prima battuta riconfigurati gli spazi produttivi, commerciali e amministrativi per consentire di portare avanti l'attività. E in questa direzione si è collocato anche un primo intervento che, in soli quattro mesi, ha portato alla creazione di uno spazio di circa 1.000 mq per collegare due aree del complesso.
Un secondo intervento, più consistente, ha invece comportato la realizzazione di una nuova palazzina per gli uffici e circa 8.000 mq di celle frigorifere, aree di movimentazione merci, reparto di confezionamento. "Gli impianti ad alto risparmio energetico volti a garantire anche un confort di alto livello per chi lavora in quest'ambiente, il rispetto dei vincoli paesaggistici e ambientali e il rispetto della aree a verde, sono stati i punti di forza dell'intero progetto" ha spiegato l'architetto Piero Luconi che ha seguito il progetto di ricostruzione. "La realizzazione di questo intervento ha determinato la valorizzazione territoriale nel suo complesso, sotto l'aspetto produttivo ed economico, sociale ed ambientale".
L'architetto Piero Luconi
Mauro Spreafico
Oggi quindi l'azienda di Dolzago, che si occupa di lavorazione, confezionamento e distribuzione dei prodotti, si presenta con 36.775 mq di superficie di cui 11.051 mq coperti.
La Spreafico Spa è una società ortofrutticola integrata verticalmente che è andata espandendosi negli anni grazie all'apertura di nuove sedi: "Il primo stabilimento produttivo e la prima azienda agricola per la produzione di pere e mele è stato avviato nel 1970 a Sala Bolognese, mentre nel 1990 è nato il complesso di Santa Maria Codifiume, specializzato nel kiwi" hanno spiegato Raffaele e Cesare Spreafico. "Nel 1993 è cominciata una crescente attività di esportazione sul mercato europeo ed extraeuropeo, mentre dal 2003 si è ampliata la capacità distributiva mediante la creazione di stands all'interno dei mercati ortofrutticoli di Milano, Bologna e Verona".
Il dottor Enrico Corali di ISA
Carlo Spreafico
La filiera integrata comprende infatti la produzione agricola, i centri di condizionamento e quelli di distribuzione e logistica. Il fatturato, crescendo negli anni, ha oggi superato i 250.000.000 euro.
Due sono in particolare i nuovi progetti in cui l'azienda si sta specializzando in questi anni: la pera Angélys e la linea Vitamia con un laboratorio di prodotti di IV gamma di frutta.
Ferdinando Spreafico
Gli uffici
"Con l'incendio non abbiamo avuto nessuna riduzione di orario, anzi, abbiamo lavorato tutti insieme per sopperire alle carenze della sede disagiata" ha specificato Mauro Spreafico. "Con la costruzione del deposito abbiamo quindi dato lavoro a 73 persone in più raggiungendo un totale di 271 unità".
Il nuovo deposito
Il nuovo deposito, presentato nella mattinata di lunedì 22 giugno, è stato reso possibile grazie alla collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle aziende, artigiani e dai tecnici operatori diretti nel cantiere, ma soprattutto grazie all'intervento dell'Istituto Sviluppo Alimentare (Isa), che ha dato un supporto degno di nota. Isa è una società finanziaria che, avendo come socio unico il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, supporta le imprese sane la cui redditività è dimostrata.
Le celle frigorifere
Nel caso di Spreafico è stato concesso un finanziamento di oltre 5.000.000 euro e una partecipazione a capitale sociale di 50 mila euro. "Abbiamo deciso di impiegare il capitale pubblico in questa società sia perchè c'è una valorizzazione del prodotto italiano sia per l'orientamento all'esportazione estera sempre più forte" ha spiegato il dottor Enrico Corali.
Una visita alla nuova piattaforma e al deposito già esistente ha infine completato questo momento inaugurale che ha dato avvio alla nuova ‘vita' dell'azienda, giunta oggi alla seconda generazione.
M.Mau.