A proposito di politica e di comuni mortali

La moralità dell'uomo politico consiste nell'esercitare il potere che gli è stato affidato al fine di perseguire il bene comune [...…] Sandro Pertini;
Quale debba essere la causa per i cui fini l'uomo politico aspira al potere e si serve del potere, è una questione di fede. 
Egli può servire la nazione o l'umanità, può dar la sua opera per fini sociali, etici o culturali, mondani o religiosi, può essere sostenuto da una ferma fede nel progresso […] Max Weber.
Accanto a tantissime altre che sono state date da filosofi, pensatori, politici, religiosi, rivoluzionari, uomini di stato, queste sono o dovrebbero essere alcune motivazioni del fare politica. Motivazioni magari, per alcuni, discutibili ma senza dubbio alte. Della politica, vale a dire di come ci piacerebbe che fosse, noi comuni mortali ne possiamo discutere all'infinito. Il problema, purtroppo, è che nella realtà, soprattutto nel nostro paese, il risultato finale dell'azione politica è spesso assolutamente inadeguato e sovente addirittura paradossale col suo significato originario: sia le motivazioni che l'attuazione pratica del fare politica sono ben diverse (e oserei dire opposte) a quelle generalmente discusse a livello teorico. Diciamocelo francamente: la percezione corrente è che la quasi totalità di coloro che si buttano in politica lo fanno unicamente per arricchirsi e per ottenere fama e potere. Senza parlare di quella strisciante e subdola debolezza umana che è la vanità, comune a tutti, nemica mortale di ogni effettiva dedizione e di ogni distacco rispetto a se medesimi. La vanità è un difetto assai diffuso, e forse nessuno ne va del tutto esente. E una specie di malattia professionale, ossia il bisogno di porre in primo piano con la massima evidenza la propria persona e induce l'uomo politico nella fortissima tentazione di invocare per se il dovere di decidere che, sempre più frequentemente, va in direzione contraria alle istanze, alle esigenze dei comuni mortali e a quel bisogno mai sopito di essere coinvolti. Queste sono, e non ultime, delle ragioni per cui la gente è così schifata dalla politica e dai politici. Per cui le persone si ritraggono dalla politica, percependola come cosa sporca e truffaldina; dove solo chi ha pelo sullo stomaco ed è disposto a commettere ogni genere di bassezze può non dico primeggiare, ma anche solo barcamenarsi. Insomma, la politica ben al di là, in senso deteriore, dell'opportunismo e dell'oscillare fra golpe et lione (volpe e leone), evocati dal Machiavelli: Dovete adunque sapere come sono dua generazione [modi] di combattere: luno con le leggi, laltro, con la forza: quel primo è proprio dello uomo, quel secondo delle bestie: ma perché el primo molte volte non basta, conviene ricorrere al secondo. Nel nostro paese tutto, letteralmente tutto, ha un abisso di differenza fra teoria e pratica e si potrebbe continuare all'infinito, la politica è l'esempio massimo della doppiezza e delle ipocrisie tutte italiane. Si dice A e si intende B, ma poi si fa X o Y o Z !! 
Ovviamente a tornaconto di chi comanda, vale a dire di alcuni politici e dei grandi possidenti, delle banche, degli industriali e dei finanzieri, degli speculatori di borsa e quant'altra categoria di italiani rientra in quel 10% che detengono l80% della ricchezza nazionale e continueranno a campare alle spalle del restante 90% che si fa la guerra per spartirsi le briciole che avanzano. Continuando a infinocchiarli con i discorsi sui sacrifici, l'Europa, il fiscal compact, il pareggio di bilancio, lo spread, e tutti gli altri accidenti inventati da chi comanda, complice una informazione da quarto mondo, per spremere i più deboli e chi lavora. Quindi, che senso ha discutere di politica? Tanto, quello che dibattiamo noi comuni mortali rimarrà un puro esercizio teorico, un esempio di belle lettere, o di magnifici ragionamenti. O una gara di citazioni più o meno dotte riguardo a quanto hanno detto grandi menti del passato o del nostro tempo. Lo stesso vale per quello che dicono i politici di professione: tanto fumo, tante belle promesse, tanti discorsi a vuoto, tante dichiarazioni di principio, tanti fervorini più o meno accattivanti. 
Ma in concreto? Beh noi siamo qui, ora, e ne stiamo discutendo. Credo sia questo il senso dopotutto, no? Certo a noi comuni mortali ci fanno passare molte cose sopra la testa, ma è anche vero che abbiamo pure noi le nostre armi. E' importante discutere, scambiarsi le idee o comunque chiarirsele. Se non altro per rafforzare le proprie o aiutare a chiarirle a chi le ha ancora confuse, perché la maggior parte dei nostri politici, amministratori e alcune fonti di informazione le nostre idee cercano solo di confonderle. Usiamo dunque le nostri armi. E coraggio! Non tutto è ancora perduto.
Cordiali saluti,
Domenico
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