Barzanò: visite e consulenze 'extramoenia' per 88mila euro. Medico accusato di truffa

Il tribunale di Lecco
88mila euro sarebbero stati percepiti da un medico residente nel casatese grazie a visite, consulenze e convegni svolti al di fuori delle mura ospedaliere, tra il 2008 e il 2010, nonostante il professionista avesse in essere un contratto di esclusività con l'Azienda ospedaliera di Melegnano.
Questa l'accusa alla base del processo che vede imputato per truffa e falsità in scrittura privata R.C., medico specializzato in pneumologia. I proventi delle presunte attività "extramoenia" sarebbero stati depositati su un conto corrente a lui intestato, presso un istituto bancario di Barzanò. Da qui la competenza territoriale lecchese del processo, che nella mattinata odierna è entrato nel vivo con la testimonianza del maresciallo della Guardia di Finanza, David Consani.
"Il rapporto di lavoro del medico era soggetto all'esclusività, ma nel corso dell'indagine abbiamo riscontrato diverse attività svolte all'esterno delle mura dell'ospedale di Cassano d'Adda, incompatibili con il suo inquadramento e che costituiscono un conflitto di interessi" ha spiegato il testimone in aula. "In una decina di casi sono state attestate partecipazioni a convegni come relatore, soggette a retribuzione o rimborso spese. Nello specifico sono state evidenziate prestazioni presso il centro Polispecialistico "Mps" di Calco, la cooperativa Saccardo di Milano, lo Studio San Lorenzo di Vimercate e il Cab Polidiagnostico di Barzanò".
La Guardia di Finanza ha trattato separatamente i casi in cui il dottore ha percepito redditi da attività libero professionistica (con partita Iva) da quelli in cu le prestazioni avrebbero potuto essere svolte con una autorizzazione, nel suo caso mancante. Situazioni queste ultime, come ha specificato in aula l'avvocato difensore Alessandro D'Addea, che non danno adito ad una imputazione e non sono quindi rilevanti ai fini del processo.
Rispondendo alle domande del Pubblico ministero Giuseppe Pellegrino, il maresciallo della Guardia di Finanza ha spiegato che il medico aveva un rapporto di lavoro a tempo pieno ed esclusivo con l'Azienda ospedaliera di Melegnano, pur avendo presentato una richiesta di attività intramoenia. "Per le attività exramoenia e le consulenze abbiamo accertato che egli abbia percepito 88mila euro'' ha spiegato il teste. "I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 2008 e il 2010, ma le indagini sono state estese ad altre tre anni". La richiesta per poter svolgere attività al di fuori dell'azienda, presentata nel 2013, avrebbe avuto corso solo dal 2014.
Lo pneumologo, in base a quanto emerso quest'oggi in Tribunale, in più occasioni sarebbe stato altrove negli orari in cui avrebbe dovuto trovarsi in servizio in ospedale. "Abbiamo analizzato i cartellini marcatempo del medico; ad esempio in una giornata ha effettuato 33 visite in una Rsa durante l'orario di lavoro". Una circostanza, questa, confermata da un collega responsabile per le visite dei dipendenti presso la struttura.
Alcuni dei casi presi in esame dalla Guardia di Finanza sono stati stralciati durante la fase di indagine, poiché si tratta di attività svolte all'interno delle strutture dell'Azienda ospedaliera o in regime di mancata autorizzazione, che non presuppone quindi un profilo di colpevolezza di carattere penale. Come nel caso di una società specializzata nella formazione per l'industria farmaceutica, il cui legale rappresentante ha spiegato stamane di aver corrisposto al medico mille euro per una giornata da "trainer", attività che si è svolta però in ospedale.
Diverso il discorso per le quattro realtà citate dal maresciallo della Guardia di Finanza. Un dei soci di minoranza del centro Polispecialistico "Mps" di Calco (oggi chiuso) ha spiegato che il medico imputato ha effettuato presso di loro una decina di visite. "Uno degli altri soci lo conosceva e ci eravamo quindi rivolti a lui, non ho mai assistito alle visite e non so quanto si facesse pagare. In genere per le visite specialistiche il compenso era sui 100 euro. I pazienti pagavano il centro, e lui fatturava a noi".
Il prossimo 8 febbraio saranno ascoltati i testimoni citati da accusa e difesa, mentre l'imputato potrebbe essere sottoposto ad esame.
R. R.
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