Rogeno: Adriano Viganò e la sua passione per i pappagalli. Ne alleva cento esemplari di 40 razze differenti
E' una grande passione per gli animali e soprattuto per i pappagalli che ha da sempre ma che, con la pensione, ha potuto far diventare un vero e proprio passatempo. Adriano Viganò, 71 anni che, con la moglie Silvana, ha creato un allevamento amatoriale di pappagalli. Entrare nella sua abitazione, una strada secondaria che si affaccia su viale Piave a Rogeno, provoca senza dubbio una particolare emozione: accedendo all'area dove vivono gli animali, non é difficile imbattersi in qualche grido di pappagallo, così come non é cosa rara e buffa sentirli parlare.
Sono un centinaio gli esemplari curati e cresciuti dal rogenese, di circa quaranta razze differenti, tutti liberi di muoversi nelle loro grandi gabbie. Sono presenti ara severa, cenerini, amazzone, grande alessandrino, parocchetto australiano, parrocchetto ali cremisi, rosella peunant, parrochetto port lincoln, Rosella comune, groppone, Rosella pallida, Rosella del Senegal, parrocchetto dal collare, calopsita, cocoriti, cacatua rosato e molti altri.
Nonostante siano tanti animali e diverse razze, sono la cura e l'attenzione che Adriano ha nei confronti di questi volatili a stupire. Vengono infatti cresciuti quasi come dei veri e propri figli.
Tutti gli animali vengono allevati a mano tramite un'apposita siringa e, nelle prime settimane che seguono alla nascita, vengono alimentati ogni due ore (comprese le notti!). I piccoli vengono tenuti in una camera calda dotata di un termometro per regolarne la temperatura. Il piumaggio infatti arriva solo dopo circa due mesi di vita.
Inoltre, Adriano possiede uno strumento per verificare lo stato delle uova: se sono feconde, fa continuare la cova, altrimenti no. Solitamente i pappagalli sono in cova dalla primavera fino a settembre: é un periodo molto importante quello della riproduzione tanto che Adriano preferisce non vengano disturbati per poter continuare in tutta tranquillità il processo.
Solo lui ha accesso alle gabbie per offrire agli animali le necessità. "Quando sono in cova li aiuto dando loro pappe con vitamine. Appena nascono li nutro con il cosiddetto latte pappagallo che serve per purificarli, poi inizio a dare loro le pappe con le proteine, integrandoli successivamente con frutta, verdura e semi" ha spiegato il rogenese iscritto alla Federazione ornitologica italiana prima di mostrare "Ciccia", un bellissimo esemplare di Caicco che vive in casa insieme a loro. Questo pappagallo vive in completa libertà nella loro abitazione tanto che la coppia é abituata a condividerne una parte del pasto. Con il passare del tempo é diventata così autonoma che ora é in grado di mangiare da sola un biscotto secco piuttosto che lo zucchero messo su un cucchiaio. Per loro é ormai diventata un vero e proprio membro della famiglia.
"Sono animali che imparano tutto e che assimilano tantissimo. Devi crescerli con te piano piano, ma per questo devi avere il tempo di insegnare loro più cose possibili entro l'anno di vita. Sono animali giocherelloni a cui sono affezionato" ha aggiunto Adriano, specificando che ciascuno di loro è ormai un elemento della famiglia. Un bell'esempio dunque di come si possa interamente condividere la propria esistenza con i pappagalli che, riuscendo ad apprendere tantissimo, sanno regalare un grande affetto.
Adriano Viganò con la moglie SIlvana
Sono un centinaio gli esemplari curati e cresciuti dal rogenese, di circa quaranta razze differenti, tutti liberi di muoversi nelle loro grandi gabbie. Sono presenti ara severa, cenerini, amazzone, grande alessandrino, parocchetto australiano, parrocchetto ali cremisi, rosella peunant, parrochetto port lincoln, Rosella comune, groppone, Rosella pallida, Rosella del Senegal, parrocchetto dal collare, calopsita, cocoriti, cacatua rosato e molti altri.
Nonostante siano tanti animali e diverse razze, sono la cura e l'attenzione che Adriano ha nei confronti di questi volatili a stupire. Vengono infatti cresciuti quasi come dei veri e propri figli.
Tutti gli animali vengono allevati a mano tramite un'apposita siringa e, nelle prime settimane che seguono alla nascita, vengono alimentati ogni due ore (comprese le notti!). I piccoli vengono tenuti in una camera calda dotata di un termometro per regolarne la temperatura. Il piumaggio infatti arriva solo dopo circa due mesi di vita.
Inoltre, Adriano possiede uno strumento per verificare lo stato delle uova: se sono feconde, fa continuare la cova, altrimenti no. Solitamente i pappagalli sono in cova dalla primavera fino a settembre: é un periodo molto importante quello della riproduzione tanto che Adriano preferisce non vengano disturbati per poter continuare in tutta tranquillità il processo.
Solo lui ha accesso alle gabbie per offrire agli animali le necessità. "Quando sono in cova li aiuto dando loro pappe con vitamine. Appena nascono li nutro con il cosiddetto latte pappagallo che serve per purificarli, poi inizio a dare loro le pappe con le proteine, integrandoli successivamente con frutta, verdura e semi" ha spiegato il rogenese iscritto alla Federazione ornitologica italiana prima di mostrare "Ciccia", un bellissimo esemplare di Caicco che vive in casa insieme a loro. Questo pappagallo vive in completa libertà nella loro abitazione tanto che la coppia é abituata a condividerne una parte del pasto. Con il passare del tempo é diventata così autonoma che ora é in grado di mangiare da sola un biscotto secco piuttosto che lo zucchero messo su un cucchiaio. Per loro é ormai diventata un vero e proprio membro della famiglia.
Il pappagallo "Pippo" mangia lo zucchero dal cucchiaio
"Sono animali che imparano tutto e che assimilano tantissimo. Devi crescerli con te piano piano, ma per questo devi avere il tempo di insegnare loro più cose possibili entro l'anno di vita. Sono animali giocherelloni a cui sono affezionato" ha aggiunto Adriano, specificando che ciascuno di loro è ormai un elemento della famiglia. Un bell'esempio dunque di come si possa interamente condividere la propria esistenza con i pappagalli che, riuscendo ad apprendere tantissimo, sanno regalare un grande affetto.
M.Mau.