Castello: la Polisportiva accoglie il cestista Bruno Cerella. Vince in sport e solidarietà

Per una questione di tempo non è riuscito ad incontrare gli alunni della scuola primaria "E. De Amicis", ma ha reso contenti gli atleti della Polisportiva.
Il cestista Bruno Cerella, in forze all'Olimpia Milano ha raggiunto lunedì pomeriggio la palestra del centro sportivo "Don Luigi Branca" per un incontro davvero speciale e unico.
Ad accogliere il campione della pallacanestro, una delegazione della Polisportiva Castello di Brianza in divisa ufficiale con il presidente Giuseppe Pirovano e il consigliere regionale Antonello Formenti, che è riuscito a promuovere l'iniziativa grazie al supporto del collega Fabio Pizzul.

Bruno Cerella con atleti e staff della Polisportiva Castello

Dopo essersi cimentato in palleggi e tiri a canestro con i ragazzi, lo sportivo di nazionalità argentina si è accomodato al centro della palestra davanti ad un pubblico di veri appassionati: bambini, giovani e anche diversi genitori.
Un percorso lungo e ricco di soddisfazioni quello che lo ha portato in Italia. Cerella ha raccontato come la sua passione per il basket sia maturata in lui all'età di 4 anni. "Ho iniziato a giocare a Bahia Blanca, una cittadina con 22 squadre di pallacanestro. Poi, a 17 anni, una persona mi ha chiamato dicendo che per me c'era la possibilità di fare un'esperienza a livello giovanile in Italia. Ho deciso di partire, sono arrivato in Puglia e da quel momento non sono più tornato in Argentina. Ho fatto una bellissima strada con tanti sforzi. Guardando indietro, - ha poi aggiunto l'ospite della Polisportiva - vedo il mio grande amore per lo sport, che mi ha spinto a venire in Italia e a cui ho dato tutta la mia vita".

Atleta dell'Olimpia Milano, dove gioca nel ruolo di ala piccola, Bruno Cerella ha un buon rapporto con la città che lo ha accolto. "Milano chiede tanto ai suoi giocatori. Non è facile vincere, ma è ancora più difficile ripetersi. Due anni fa la mia squadra si è aggiudicata il campionato italiano e ha fatto bene anche in Europa. L'anno scorso è stato difficilissimo ripetere gli ottimi risultati con un gruppo nuovo. Milano chiede tanto, ma offre molto. Mi trovo molto bene, i tifosi apprezzano le persone che lottano e che hanno il giusto spirito di squadra. Grazie agli eventi organizzati dall'Olimpia, si riesce a creare anche un rapporto umano e ad entrare in contatto con le persone" ha riferito.

A destra Giuseppe Pirovano

Il presidente della Polisportiva Castello di Brianza Giuseppe Pirovano ha poi sottolineato come lo sport sia un importante aiuto per crescere, non solo in salute, ma con dei valori. "Dicono che sei un lavoratore instancabile. Talento e orgoglio, oltre ad un buon fisico, sono le qualità che ti contraddistinguono. Come ti prepari prima della partita? Hai qualche suggerimento da dare ad adolescenti e giovani per migliorarsi nello sport e nel basket?" ha domandato Pirovano.

Bere mate, una tipica bevanda argentina, e ascoltare musica classica in auto, nel tragitto dalla propria abitazione fino al palazzetto: sono queste le due attività che vedono impegnato Cerella prima di ogni incontro sportivo. Dopo aver scherzato un po' con il pubblico, il cestista ha confessato di provare sempre emozioni molto belle e forti prima di ogni partita.
Bruno Cerella è anche un vero campione fuori dal campo. Nel 2015 si è aggiudicato "L'Altro Pallone", un premio assegnato ogni anno ad uno sportivo che si è contraddistinto in operazioni di solidarietà e tutela verso l'infanzia e l'adolescenza. Il campione dell'Olimpia Milano si è reso infatti promotore con altre associazioni di un progetto volto ad educare, formare e aggregare ragazzi che vivono nelle baraccopoli, che ha portato anche alla costruzione di scuole e di campi da basket in zone del mondo spesso considerate marginali.

Slums Dunk è il nome dell'iniziativa, che nasce da un gioco con le parole "slum dunk" (schiacciata), dove slum significa appunto "baraccopoli".
"Sei anni fa, dopo aver letto un libro, ho avuto l'idea di fare qualcosa di utile verso chi ne ha bisogno. Per me era il modo di ringraziare lo sport per ciò che ha regalato alla mia vita. La prima esperienza l'ho avuta in Kenya a Nairobi dove, con il compagno di gioco Thomas Marino, ho incontrato una quindicina di ragazzi. Volevamo portare il nostro contributo attraverso lo sport. Dopo sei anni siamo riusciti a costruire due scuole di calcio, grazie alle quali oltre 350 bambini possono allenarsi e far parte anche di progetti di educazione scolastica e alla salute. Abbiamo creato per questi bambini delle opportunità per uscire dalla strada e per essere educati nello sport" ha spiegato Cerella.

A sinistra il consigliere regionale Antonello Formenti

Dopo aver elogiato l'opera di "carità" portato avanti dal campione, Pirovano ha ceduto la parola ad Antonello Formenti per un saluto. "Grazie per aver sottolineato l'importanza dello sport, che comporta agonismo ma anche lealtà. Ciò che conta prima di tutto è vincere con se stessi".
Cerella ha poi risposto alle numerose domande postegli dai giovanissimi atleti della Polisportiva, dando consigli su un corretto stile di vita a partire da una sana alimentazione e da un atteggiamento positivo, fatto più di emozioni che di stati d'animo passeggeri e spesso anche dannosi. "Nel gioco, come nella vita, si vince ma si perde anche. Occorre sempre ripartire con il sorriso. Io amo il mio lavoro e lo faccio con passione, guardando avanti ad ogni sconfitta" ha infine sottolineato il campione del basket Bruno Cerella che, al termine dell'incontro, ha concesso autografi anche su palloni da basket e magliette sportive.

Simona Alagia
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