Casatenovo: nell'inchiesta Smile spunta il nome di Pezzano, ex ''guida'' di Asl Monza

Il tribunale di Monza
Secondo la Procura di Monza, sarebbe stato il direttore generale "di fatto" del gruppo guidato da Maria Paola Canegrati, arrestata la scorsa settimana nell'ambito dell'operazione Smile che ha portato all'applicazione di ventuno misure cautelari emesse dal Gip del tribunale brianzolo, Emanuela Giovanna Corbetta.
Il nome di Pietrogino Pezzano - che da anni vive a Casatenovo - seppur non indagato, compare nel fascicolo relativo al sistema di tangenti e appalti truccati nel settore dell'odontoiatria convenzionata con il sistema sanitario della Regione Lombardia.
Secondo la Procura monzese, insieme alla Canegrati, l'ex direttore dell'Asl di Monza avrebbe portato avanti "tutte le attività connesse con la gestione dei centri odontoiatrici e tutti i rapporti con le pubbliche amministrazioni conferenti gli appalti".
Il medico originario di Desio, oggi in pensione, avrebbe avuto un ruolo significativo nella galassia imprenditoriale della Canegrati: "significativo della necessità di introdursi per vie indirette negli ambienti ospedalieri è l'assunzione quale direttore generale delle aziende dell'indagata di Pietrogino Pezzano", si legge nell'ordinanza del Gip, secondo il quale l'assunzione dell'ex pubblico funzionario era finalizzata ''a garantirsi contatti con dirigenti ancora in servizio nelle Aziende ospedaliere''.
Per i magistrati monzesi - considerando le rivelazioni intercettate della Canegrati - sarebbe stato proprio Pezzano a mettere in contatto l'imprenditrice monzese con un ''pezzo grosso'' del Pdl: Mario Mantovani, ex assessore regionale alla sanità arrestato con l'accusa di corruzione nell'ottobre 2015.
Il nome di Pezzano torna alla ribalta delle cronache dopo la vicenda che lo aveva visto protagonista nel 2011 quando, nominato alla guida dell'Asl Milano 1 (la più grande d'Italia), era stato costretto a dimettersi dopo che era stato immortalato insieme ad alcuni boss della 'ndrangheta. Indagato per concorso in associazione mafiosa dalla DDA, la sua posizione era stata poi archiviata dal Gip del tribunale di Milano. Ma ciò non era bastato per far dimenticare le sue presunte ''frequentazioni'' ed era stato costretto a dimettersi dall'incarico affidatogli.
L'indagine Smile, come si ricorderà, verte prevalentemente su una serie di episodi corruttivi e turbative d'asta nel campo dei servizi odontoiatrici erogati da società private - riconducibili tutte, stando all'impianto accusatorio, all'imprenditrice Maria Paola Canegrati - all'interno di strutture sanitarie pubbliche, tra le quali l'Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate.
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