I volontari della Croce Rossa di Merate e Casatenovo vanno in aiuto ai terremotati
Di fronte al dramma del terremoto che ha colpito il Centro Italia, davanti a tutte quelle persone che si sono ritrovate da un giorno all’altro senza dimora, di fronte a città fatte di lacrime e macerie, la Croce Rossa Italiana si rifiuta di restare inerme. A tutto ciò, i volontari CRI rispondono “Noi non restiamo a guardare.”
I compiti di questi volontari sono tra i più svariati e vanno dalla pulizia dei bagni all’assistenza alla persona, a seconda di ciò che verrà segnalato loro dal Capo Campo (figura di solito ricoperta da un militare della CRI). Il tutto esclude però il servizio ristorazione, poiché quest’ultimo può essere svolto soltanto da coloro i quali possiedono un certificato HCCP.
“Nonostante molti sostengano che i campi CRI non esistano ormai più, ciò non è assolutamente vero” , ha affermato Mauro Sottocornola. “Al contrario, sono campi unici al mondo, che presentano al loro interno qualsiasi tipo di servizio. Oltre alla tenda adibita alla ristorazione, abbiamo tende per il servizio parrucchieri e per il vestiario, tende adibite ai giochi per bambini e persino tende bar.”
La Croce Rossa sta cercando di affiancare i terremotati in ogni singolo aspetto della vita quotidiana, in ogni minimo dettaglio, fornendo servizi e manodopera attenti ad ogni esigenza. Ma soprattutto, infondendo coraggio e speranza tra chi fatica, ormai, a trovare un motivo per cui sorridere.
I volontari
La Sala Operativa Nazionale (SON) della Croce Rossa, con sede a Legnano, ha infatti mandato un appello a tutti i volontari d’Italia, col fine di radunare tutti coloro i quali fossero stati disponibili per prestare soccorso direttamente sui luoghi del terremoto. Tra i numerosissimi volontari provenienti da tutta Italia, risponde anche il Comitato CRI di Merate e Casatenovo, che ha inviato ben sette crocerossini al campo di Camerino, in provincia di Macerata. I volontari, tre di Olgiate e quattro di Casatenovo, sono partiti questa mattina alle 6 dalla Sede CRI di Barzanò. “Tra le cinque aree per cui il SON richiede volontari, noi ci occupiamo principalmente dell’area 3, che riguarda le attività di emergenza” , ha spiegato Mauro Sottocornola, referente del Comitato CRI di Merate per le attività di emergenza. Il suo ruolo è quello di fare da intermediario tra la SON e i volontari CRI che operano nel meratese. “Dopo aver ricevuto le segnalazioni di emergenza da parte della SON, ho inviato una richiesta a tutti i volontari del Comitato di Merate per raccogliere le disponibilità. In venti si sono detti disposti a partire per portare soccorso sui luoghi del terremoto. Oggi sono partiti per Camerino, ma continuerò a inviare volontari scaglionatamente fino al 31 dicembre, ovviamente in base alle esigenze che mi arrivano dal sala operativa.”I compiti di questi volontari sono tra i più svariati e vanno dalla pulizia dei bagni all’assistenza alla persona, a seconda di ciò che verrà segnalato loro dal Capo Campo (figura di solito ricoperta da un militare della CRI). Il tutto esclude però il servizio ristorazione, poiché quest’ultimo può essere svolto soltanto da coloro i quali possiedono un certificato HCCP.
“Nonostante molti sostengano che i campi CRI non esistano ormai più, ciò non è assolutamente vero” , ha affermato Mauro Sottocornola. “Al contrario, sono campi unici al mondo, che presentano al loro interno qualsiasi tipo di servizio. Oltre alla tenda adibita alla ristorazione, abbiamo tende per il servizio parrucchieri e per il vestiario, tende adibite ai giochi per bambini e persino tende bar.”
La Croce Rossa sta cercando di affiancare i terremotati in ogni singolo aspetto della vita quotidiana, in ogni minimo dettaglio, fornendo servizi e manodopera attenti ad ogni esigenza. Ma soprattutto, infondendo coraggio e speranza tra chi fatica, ormai, a trovare un motivo per cui sorridere.
Benedetta Ghezzi