Castello B.za, Greta Bertarini: dalla passione per chimica e cosmetologia a ''divulgatrice'' su Instagram da quasi 37mila followers
Una manciata di settimane fa avevamo intervistato Ivan Giussani, dedicando spazio poi al curioso progetto del moto-catamarano messo a punto dallo youtuber cassaghese. Oggi continuiamo questo ''viaggio'' nei social network snocciolando un'altra faccia del nostro diamante metaforico. In particolare andiamo ad osservare un curioso fenomeno di commistione fra la scienza, e nello specifico la chimica e la cosmetologia, e i social network. Immaginando di distillare questa miscela di elementi, l’estratto ottenuto ha un nome e un cognome: Greta Bertarini.Greta è nata e cresciuta nell’alta Brianza, in particolare fra Monticello e Castello ed è proprio qui che ha frequentato i primi anni di scuola. Alle superiori si è spostata all’istituto Bachelet di Oggiono. La scelta universitaria è ricaduta sull’università Insubria di Como, in particolare sulla laurea magistrale a ciclo unico in chimica, con un anno di Erasmus Traineeship all’università Sorbona di Parigi.
A quattro anni dalla laurea arriva la decisione di intraprendere un nuovo percorso accademico con un’ulteriore laurea magistrale in UniMi: Cosmetic Science industry.
Il punto focale del percorso didattico-accademico di Greta nonché sua passione più grande è senza ombra di dubbio la chimica e come ogni aspetto principale che si rispetti, è molto interessante andare a sviscerarne le origini.
La passione per la chimica è nata all’università. ''Sono stati cinque anni molto belli che risceglierei se avessi la possibilità di tornare indietro''.
Tuttavia la passione per la chimica non è immediatamente andata pari passo con quella nei confronti della cosmetologia. ''Durante il periodo all’Insubria non amavo particolarmente la cosmetologia, o meglio non la conoscevo. In università abbiamo fatto solo un piccolo corso riguardante la formulazione senza approfondire troppo i principi base. Ci siamo concentrati soprattutto sullo studio di vernici, detergenti, gomme''.
Un momento cruciale è stato l’anno di lavoro trascorso a Basilea il quale ha permesso a Greta di avvicinarsi in modo consistente e decisivo al mondo dei social network.
''A Basilea ho iniziato ad apprezzare maggiormente la cosmetologia. Lì non avevo né amici, né famiglia così nel tempo libero mi sono messa a creare contenuti di chimica su Instagram. Da allora ho visto l’interesse sempre crescente da parte di chi i leggeva/ascoltava e ho capito che una pagina così particolare potesse piacere in quanto diversa rispetto da quelle più classiche e banali''.
Greta respinge tuttavia qualche etichetta. ''Mi definisco una divulgatrice, non amo proprio essere definita influencer'' ci ha detto.
Anche a Greta abbiamo posto la ''domanda delle domande'' riguardante il mondo social, già sollevata nella scorsa puntata con Ivan Giussani: In Italia è accettato il fatto che i social network possono essere associati al lavoro?
La sua risposta a riguardo è netta. ''L’Italia ancora non associa il social al lavoro purtroppo. Di fatto però al giorno d’oggi sono migliaia le persone che come me si mantengono così. Forse non è ancora accettato al 100% ma è più che attuale. Sarebbe bello anche sdoganare il fatto che chi lavora sui social non si limita a far ''la bella vita'', al contrario ci son realtà dietro che non si possono nemmeno immaginare fatte di appuntamenti, contenuti, ore di registrazioni, documenti, fatture e non dimentichiamocelo: tasse''.Greta attualmente ha quasi 37mila persone che la seguono su Instagram, ma la sua grande ambizione la spinge a continuare ad evolversi. ''Al momento mi mantengo in tutto e per tutto con il lavoro che faccio sui social e ciò che ad esso è collegato. La mia pagina è diventata quasi come un curriculum vitae digitale tramite il quale le aziende, anche molto grandi, mi contattano non solo per la creazione di contenuti divulgativi ma anche per andare a far formazione in vari contesti. Ad esempio ho iniziato a settembre a lavorare per Pantene. Il mio ruolo è quello di spiegare tecnicamente una nuova linea che verrà lanciata l’anno prossimo'' ha concluso. ''Non voglio lanciare messaggi, il mio obiettivo è quello di rendere accessibile qualcosa che sembra complicato come la chimica''.
Il suo è un esempio virtuoso dell’utilizzo e della potenza dei social network.
Il mondo è pieno di ciarlatani e ''venditori di fumo''. Come è possibile notare dal percorso didattico-lavorativo seguito, Greta è invece una persona qualificata che divulga informazioni riguardanti il proprio campo di studi. L’opinione pubblica deve comprendere che il social network è solo il mezzo con cui spiegare la sostanza; e in questo caso sia forma che sostanza sono di alta qualità.
A quattro anni dalla laurea arriva la decisione di intraprendere un nuovo percorso accademico con un’ulteriore laurea magistrale in UniMi: Cosmetic Science industry.
Il punto focale del percorso didattico-accademico di Greta nonché sua passione più grande è senza ombra di dubbio la chimica e come ogni aspetto principale che si rispetti, è molto interessante andare a sviscerarne le origini.
La passione per la chimica è nata all’università. ''Sono stati cinque anni molto belli che risceglierei se avessi la possibilità di tornare indietro''.
Tuttavia la passione per la chimica non è immediatamente andata pari passo con quella nei confronti della cosmetologia. ''Durante il periodo all’Insubria non amavo particolarmente la cosmetologia, o meglio non la conoscevo. In università abbiamo fatto solo un piccolo corso riguardante la formulazione senza approfondire troppo i principi base. Ci siamo concentrati soprattutto sullo studio di vernici, detergenti, gomme''.
Un momento cruciale è stato l’anno di lavoro trascorso a Basilea il quale ha permesso a Greta di avvicinarsi in modo consistente e decisivo al mondo dei social network.
''A Basilea ho iniziato ad apprezzare maggiormente la cosmetologia. Lì non avevo né amici, né famiglia così nel tempo libero mi sono messa a creare contenuti di chimica su Instagram. Da allora ho visto l’interesse sempre crescente da parte di chi i leggeva/ascoltava e ho capito che una pagina così particolare potesse piacere in quanto diversa rispetto da quelle più classiche e banali''.
Greta respinge tuttavia qualche etichetta. ''Mi definisco una divulgatrice, non amo proprio essere definita influencer'' ci ha detto.
Anche a Greta abbiamo posto la ''domanda delle domande'' riguardante il mondo social, già sollevata nella scorsa puntata con Ivan Giussani: In Italia è accettato il fatto che i social network possono essere associati al lavoro?
La sua risposta a riguardo è netta. ''L’Italia ancora non associa il social al lavoro purtroppo. Di fatto però al giorno d’oggi sono migliaia le persone che come me si mantengono così. Forse non è ancora accettato al 100% ma è più che attuale. Sarebbe bello anche sdoganare il fatto che chi lavora sui social non si limita a far ''la bella vita'', al contrario ci son realtà dietro che non si possono nemmeno immaginare fatte di appuntamenti, contenuti, ore di registrazioni, documenti, fatture e non dimentichiamocelo: tasse''.Greta attualmente ha quasi 37mila persone che la seguono su Instagram, ma la sua grande ambizione la spinge a continuare ad evolversi. ''Al momento mi mantengo in tutto e per tutto con il lavoro che faccio sui social e ciò che ad esso è collegato. La mia pagina è diventata quasi come un curriculum vitae digitale tramite il quale le aziende, anche molto grandi, mi contattano non solo per la creazione di contenuti divulgativi ma anche per andare a far formazione in vari contesti. Ad esempio ho iniziato a settembre a lavorare per Pantene. Il mio ruolo è quello di spiegare tecnicamente una nuova linea che verrà lanciata l’anno prossimo'' ha concluso. ''Non voglio lanciare messaggi, il mio obiettivo è quello di rendere accessibile qualcosa che sembra complicato come la chimica''.
Il suo è un esempio virtuoso dell’utilizzo e della potenza dei social network.
Il mondo è pieno di ciarlatani e ''venditori di fumo''. Come è possibile notare dal percorso didattico-lavorativo seguito, Greta è invece una persona qualificata che divulga informazioni riguardanti il proprio campo di studi. L’opinione pubblica deve comprendere che il social network è solo il mezzo con cui spiegare la sostanza; e in questo caso sia forma che sostanza sono di alta qualità.
Mattia Giovenzana