Sirtori: ignoti vandali danneggiano l'edicola della Madonna dei Poveri al confine con Barzanò. Fatta a pezzi anche la statua

Amarezza, rabbia, delusione. I sentimenti sono molteplici, ma tutti di carattere negativo: impossibile non rimanere turbati da quanto accaduto. Nottetempo ignoti hanno vandalizzato l'edicola che ospita la statua della Madonna dei Poveri. Un episodio gravissimo scoperto stamani da chi si trovava a percorrere il sentiero che collega Bevera di Sirtori a San Feriolo di Barzanò, alle spalle della zona industriale.
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Il vetro della struttura è stato mandato in frantumi e da lì fatta a pezzi la statua della Vergine, i cui resti sono ben visibili qua e là, fra l'edicola e la pavimentazione in ciotolato che la circonda. Danneggiati anche i ceri, i quadri votivi e i vasi di fiori che negli anni erano stati portati da alcuni fedeli ai quali quel luogo, isolato ma piuttosto raggiungibile grazie al breve tratto di sentiero dietro l'azienda Nuova Stame, è molto caro. Fra loro Valentino Crippa, presidente del Centro di Promozione Sociale Barzanese, ma soprattutto fra i volontari comunali che si occupano di piccoli ma preziosissimi interventi di manutenzione a favore della comunità.

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''Sono molto amareggiato perché la scorsa estate avevo pulito il sentiero che parte dalla rotatoria lungo la strada provinciale, all'incrocio con Via Verdi. Lì c'era anche un cartello con la foto della Madonnina, che faceva parte del percorso storico fotografico. Non c'è più nemmeno quello'' ci ha detto Crippa, ricordando che l'edicola della Madonna dei Poveri era stata costruita il 17 agosto 1952, tre giorni dopo la sua nascita.
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Un luogo carico appunto di devozione, che ogni mese di maggio ospita il rosario itinerante organizzato sul territorio comunale dalla comunità pastorale di cui Barzanò e Sirtori fanno parte. Qualche anno fa l'allora amministrazione sirtorese aveva stretto un accordo con la Nuova Stame appunto, per il restyling dell'edicola, nell'ambito dei lavori di ampliamento dell'azienda. Al termine dell'intervento si era proceduti alla presentazione del bellissimo risultato alla presenza delle autorità religiose e comunali.
Al momento non è chiaro chi si sia reso responsabile di un gesto tanto esecrabile, probabilmente dettato dalla noia e dalla frustazione, come accade sempre più spesso purtroppo. A farne spese però, sono i beni della collettività, quelli che fanno parte della nostra storia. Come in questo caso.
G.C.
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