Maresso: movimenti franosi sulle sponde del Lavandaia al confine con Valaperta
Oltre al ParcoDietroCasa di cui abbiamo parlato ieri, anche il torrente Lavandaia risulta in quest'ultimo periodo ''osservato speciale''. Ci riferiamo in particolare al tratto che separa il territorio di Missaglia da quello di Casatenovo, fra Maresso e Valaperta; con il trascorrere del tempo l'acqua ha infatti eroso le sponde in prossimità del ponte di collegamento a Via Alfieri.
Transitando dall'arteria si può notare infatti come alcuni massi ciclopici posti nel letto del torrente quale strumento di difesa spondale, risultino assenti poichè poco alla volta ''scalzati'' dalla forza del Lavandaia stesso. In occasione di precipitazioni dal carattere intenso non è affatto raro il verificarsi di esondazioni e allagamenti della sede stradale, dovuti all'aumento della portata del corso d'acqua in arrivo da Ossola e che poco più avanti, in territorio di Lomagna, si getta nel torrente Molgoretta.
Oltre a ciò, si sono altresì verificati alcuni fenomeni franosi sia sulla sponda casatese, sia su quella missagliese. A questo proposito in territorio di Maresso sono stati posizionati da mesi alcuni new jersey rossi e bianchi (appaiati ad una cartellonistica) sul terreno confinante al corso d'acqua, per indicare il divieto di avvicinamento al torrente ad eventuali escursionisti.
Una situazione già nota al Comune, il cui intendimento è prendere accordi con gli enti superiori per sistemare appena possibile la problematica; il torrente Lavandaia infatti, rientra nel reticolo idrico maggiore, con competenza regionale. Ciononostante negli anni passati si era messo mano ad alcuni tratti critici del corso d'acqua tramite ricorso agli oneri di urbanizzazione legati ad interventi edilizi previsti nella zona industriale di Via 1°Maggio-Via Rossini, nell'ottica di risolvere celermente alcuni problemi idrogeologici noti da tempo.
Missaglia, con una superficie ben più ampia di quella di Merate, presenta in svariati punti un territorio fragile che necessita di essere costantemente monitorato. Non a caso negli anni si sono verificati movimenti franosi in diverse zone del comune: da Maresso a Lomaniga, passando per la zona al confine con Viganò. Senza tralasciare il discorso esondazioni che qualche lustro fa aveva riguardato ancora una volta il Lavandaia, ma in località Molinata, con conseguenze significative.
Transitando dall'arteria si può notare infatti come alcuni massi ciclopici posti nel letto del torrente quale strumento di difesa spondale, risultino assenti poichè poco alla volta ''scalzati'' dalla forza del Lavandaia stesso. In occasione di precipitazioni dal carattere intenso non è affatto raro il verificarsi di esondazioni e allagamenti della sede stradale, dovuti all'aumento della portata del corso d'acqua in arrivo da Ossola e che poco più avanti, in territorio di Lomagna, si getta nel torrente Molgoretta.
Oltre a ciò, si sono altresì verificati alcuni fenomeni franosi sia sulla sponda casatese, sia su quella missagliese. A questo proposito in territorio di Maresso sono stati posizionati da mesi alcuni new jersey rossi e bianchi (appaiati ad una cartellonistica) sul terreno confinante al corso d'acqua, per indicare il divieto di avvicinamento al torrente ad eventuali escursionisti.
Una situazione già nota al Comune, il cui intendimento è prendere accordi con gli enti superiori per sistemare appena possibile la problematica; il torrente Lavandaia infatti, rientra nel reticolo idrico maggiore, con competenza regionale. Ciononostante negli anni passati si era messo mano ad alcuni tratti critici del corso d'acqua tramite ricorso agli oneri di urbanizzazione legati ad interventi edilizi previsti nella zona industriale di Via 1°Maggio-Via Rossini, nell'ottica di risolvere celermente alcuni problemi idrogeologici noti da tempo.
Missaglia, con una superficie ben più ampia di quella di Merate, presenta in svariati punti un territorio fragile che necessita di essere costantemente monitorato. Non a caso negli anni si sono verificati movimenti franosi in diverse zone del comune: da Maresso a Lomaniga, passando per la zona al confine con Viganò. Senza tralasciare il discorso esondazioni che qualche lustro fa aveva riguardato ancora una volta il Lavandaia, ma in località Molinata, con conseguenze significative.
G.C.