Valaperta: una messa dedicata alla Madonna della Neve
Nella serata del 5 agosto la comunità di Valaperta si è riunita per celebrare la ricorrenza della Madonna della Neve, nella piazzetta laterale alla chiesa omonima, dedicata ai caduti di tutte le guerre e nella quale, qualche anno fa, è stato portato avanti un intervento di ristrutturazione, grazie alla sinergia fra Parrocchia, Comune e Alpini. La liturgia è stata presieduta da don Eusebio Stefanoni e ha visto una sentita partecipazione da parte dei cittadini, molto legati al culto della Vergine.
La leggenda vuole che nella notte del 4 agosto del 352 d.C. un ricco patrizio, di nome Giovanni, fu visitato in sogno dalla Vergine con l’indicazione di costruire il mattino seguente una chiesa nel luogo in cui avrebbe visto della neve appena caduta. Giovanni, scosso dal sogno, corse dal Santo Padre il quale aveva avuto il medesimo sogno. Proprio quella mattina del 5 agosto Roma assistette a un prodigio: una nevicata estiva a cui seguì ciò che la Vergine aveva chiesto, la costruzione della prima basilica dedicata alla Madonna della Neve.
Nella sua omelia don Eusebio ha ricordato che: ''la Vergine ci chiama qui oggi per farci guardare a Gesù e fare quello che Lui ci dirà''. Il sacerdote ha richiamato poi i fedeli a una religiosità autentica che non si basi sull’apparenza ma che abbia come centro di interesse il cuore, la crescita della propria interiorità e libertà. Solo questo ci permette di vivere davvero in comunione e portare la comunione in tutti i luoghi in cui viviamo. Essere praticanti, infatti, non significa andare a messa, ma vivere il messaggio evangelico nella propria quotidianità.
Infine il religioso ha salutato i giovani presenti alla celebrazione consegnando loro simbolicamente il compito di portare avanti questa eredità e queste tradizioni.
La leggenda vuole che nella notte del 4 agosto del 352 d.C. un ricco patrizio, di nome Giovanni, fu visitato in sogno dalla Vergine con l’indicazione di costruire il mattino seguente una chiesa nel luogo in cui avrebbe visto della neve appena caduta. Giovanni, scosso dal sogno, corse dal Santo Padre il quale aveva avuto il medesimo sogno. Proprio quella mattina del 5 agosto Roma assistette a un prodigio: una nevicata estiva a cui seguì ciò che la Vergine aveva chiesto, la costruzione della prima basilica dedicata alla Madonna della Neve.
Nella sua omelia don Eusebio ha ricordato che: ''la Vergine ci chiama qui oggi per farci guardare a Gesù e fare quello che Lui ci dirà''. Il sacerdote ha richiamato poi i fedeli a una religiosità autentica che non si basi sull’apparenza ma che abbia come centro di interesse il cuore, la crescita della propria interiorità e libertà. Solo questo ci permette di vivere davvero in comunione e portare la comunione in tutti i luoghi in cui viviamo. Essere praticanti, infatti, non significa andare a messa, ma vivere il messaggio evangelico nella propria quotidianità.
Infine il religioso ha salutato i giovani presenti alla celebrazione consegnando loro simbolicamente il compito di portare avanti questa eredità e queste tradizioni.
C.F.