Cassago: messa solenne con il neo diacono Davide Zilioli, accolto da fedeli, sacerdoti e autorità
Sorridente, emozionato e concentrato. Nella mattinata di domenica 6 ottobre Davide Zilioli ha varcato - per la prima volta da diacono - l'ingresso della chiesa parrocchiale di Santi Giacomo e Brigida di Cassago per prendere parte alla celebrazione della messa che la sua comunità ha voluto dedicargli in occasione di questo traguardo speciale.
Mentre gli amici del giovane appendevano striscioni all'insegna dell'ironia all'esterno della parrocchiale, tra le panche i bambini piccoli si agitavano entusiasti e i più adulti consultavano il libretto della liturgia: la figura di Davide Zilioli insomma, ha riunito tutta la comunità che ha voluto festeggiarlo dopo la solenne cerimonia di sabato in Duomo a Milano presieduta dall'Arcivescovo Mario Delpini.
In prima fila sedeva anche il sindaco Roberta Marabese, giunta - insieme ad una delegazione dei consiglieri di maggioranza e opposizione - per portare al concittadino il supporto dell'intera comunità civile.
Davide Zilioli è stato accolto con gioia dalla comunità nella quale è cresciuto, che lo ha accompagnato dagli inizi del suo cammino di fede e che anche ieri, in una giornata così importante, è parso chiaro il forte legame che unisce il paese e le persone che da sempre si accompagnano l’un l’altre nelle scelte di vita.
Il religioso ha scelto con cura le parola da pronunciare durante la sua prima omelia: collegandosi al Vangelo del giorno, Davide Zilioli ha rimarcato la profonda differenza che distingue la logica di Dio da quella degli uomini. Come se fossimo diventati organismi incapaci di sintetizzare ciò che è dono, funzionanti solo secondo ingranaggi accurati che pesano, scambiano, trattengono ciò che ''ci è dovuto'', rimaniamo perplessi davanti al regalo, alla misericordia divina che, incomprensibilmente all’occhio umano, ha misure diverse e paga in egual modo tutti i lavoratori della vigna, sia chi ha lavorato tutto il giorno, sia chi solo poche ore.
E invece di gioire per gli altri lavoratori che, nonostante siano arrivati per ultimi alla vigna hanno gli stessi bisogni di coloro che sono arrivati di mattino presto, i primi arrivati ne sono invidiosi, non comprendono che la gioia degli ultimi non è stata sottratta dalla loro paga, ma proviene da una sovrabbondanza difficile da comprendere: il giovane diacono ha messo in guardia dall’invidia verso gli altri e dal giudizio, talvolta crudele, che gli uomini e le donne danno senza sapere, senza comprendere e senza amare come Dio e ringrazia per il fatto che sia proprio Dio a giudicare tutta l’umanità, sostenendo che ''il paradiso sarebbe tutto vuoto se ci giudicassimo l’un l’altro''.
Lo sguardo verso l’altro, la compassione e il donare senza desiderare nulla in cambio, sono emersi come i principi cardine della vita del nuovo diacono, che nei prossimi mesi proseguirà il suo cammino verso il sacerdozio presso la comunità di Cernusco sul Naviglio. Non mancherà tuttavia il sostegno dei fedeli e dei sacerdoti cassaghesi.
Nella messa di domenica don Giuseppe Cotugno, parroco di Cassago (che ha concelebrato la funzione insieme a don Renato Bardelli e a don Ferdinando Citterio) oltre a benedire Davide Zilioli, ha pregato anche per il nuovo diacono libanese della Diocesi, riflettendo sul principio ecumenico del cattolicesimo che, per definizione, è universale e collega luoghi diversi del mondo, separati fisicamente, sotto lo stesso credo, nella speranza di portare la pace e il messaggio cristiano nel mondo.
Se ''chi canta prega due volte'', o meglio ''cantare è proprio di chi ama'', come più probabilmente scrisse Agostino, oltre ai fedeli, agli amici e ai conoscenti di Davide, la gioia per la scelta del proprio concittadino è stata celebrata anche dal coro della Parrocchia, che ha accompagnato a suo modo il nuovo diacono con canti polifonici e arrangiamenti acustici che hanno emozionato molti dei presenti.
Sul finire della liturgia le parole del sindaco Marabese, che ha espresso sentimenti di stima e di profondo rispetto nei confronti del giovane diacono. L'amministratrice ha messo in evidenza la duplice scelta che segna la vita del concittadino: quella personale di intraprendere la via del sacerdozio, e quella divina, la chiamata al servizio di Dio, che ha avuto modo di risuonare limpidamente nel giovane ragazzo grazie alle sue qualità innate.
Dopo le immancabili foto di rito Davide Zilioli è stato travolto da moltemplici e sentite manifestazioni d'affetto e dai saluti che tutti, amici, nuovi parrocchiani e concittadini, hanno voluto donargli con gioia. Entusiasmo che ha caratterizzato anche il pomeriggio, grazie ad un momento di festa svoltosi in oratorio.
Mentre gli amici del giovane appendevano striscioni all'insegna dell'ironia all'esterno della parrocchiale, tra le panche i bambini piccoli si agitavano entusiasti e i più adulti consultavano il libretto della liturgia: la figura di Davide Zilioli insomma, ha riunito tutta la comunità che ha voluto festeggiarlo dopo la solenne cerimonia di sabato in Duomo a Milano presieduta dall'Arcivescovo Mario Delpini.
In prima fila sedeva anche il sindaco Roberta Marabese, giunta - insieme ad una delegazione dei consiglieri di maggioranza e opposizione - per portare al concittadino il supporto dell'intera comunità civile.
Davide Zilioli è stato accolto con gioia dalla comunità nella quale è cresciuto, che lo ha accompagnato dagli inizi del suo cammino di fede e che anche ieri, in una giornata così importante, è parso chiaro il forte legame che unisce il paese e le persone che da sempre si accompagnano l’un l’altre nelle scelte di vita.
Il religioso ha scelto con cura le parola da pronunciare durante la sua prima omelia: collegandosi al Vangelo del giorno, Davide Zilioli ha rimarcato la profonda differenza che distingue la logica di Dio da quella degli uomini. Come se fossimo diventati organismi incapaci di sintetizzare ciò che è dono, funzionanti solo secondo ingranaggi accurati che pesano, scambiano, trattengono ciò che ''ci è dovuto'', rimaniamo perplessi davanti al regalo, alla misericordia divina che, incomprensibilmente all’occhio umano, ha misure diverse e paga in egual modo tutti i lavoratori della vigna, sia chi ha lavorato tutto il giorno, sia chi solo poche ore.
E invece di gioire per gli altri lavoratori che, nonostante siano arrivati per ultimi alla vigna hanno gli stessi bisogni di coloro che sono arrivati di mattino presto, i primi arrivati ne sono invidiosi, non comprendono che la gioia degli ultimi non è stata sottratta dalla loro paga, ma proviene da una sovrabbondanza difficile da comprendere: il giovane diacono ha messo in guardia dall’invidia verso gli altri e dal giudizio, talvolta crudele, che gli uomini e le donne danno senza sapere, senza comprendere e senza amare come Dio e ringrazia per il fatto che sia proprio Dio a giudicare tutta l’umanità, sostenendo che ''il paradiso sarebbe tutto vuoto se ci giudicassimo l’un l’altro''.
Lo sguardo verso l’altro, la compassione e il donare senza desiderare nulla in cambio, sono emersi come i principi cardine della vita del nuovo diacono, che nei prossimi mesi proseguirà il suo cammino verso il sacerdozio presso la comunità di Cernusco sul Naviglio. Non mancherà tuttavia il sostegno dei fedeli e dei sacerdoti cassaghesi.
Nella messa di domenica don Giuseppe Cotugno, parroco di Cassago (che ha concelebrato la funzione insieme a don Renato Bardelli e a don Ferdinando Citterio) oltre a benedire Davide Zilioli, ha pregato anche per il nuovo diacono libanese della Diocesi, riflettendo sul principio ecumenico del cattolicesimo che, per definizione, è universale e collega luoghi diversi del mondo, separati fisicamente, sotto lo stesso credo, nella speranza di portare la pace e il messaggio cristiano nel mondo.
Se ''chi canta prega due volte'', o meglio ''cantare è proprio di chi ama'', come più probabilmente scrisse Agostino, oltre ai fedeli, agli amici e ai conoscenti di Davide, la gioia per la scelta del proprio concittadino è stata celebrata anche dal coro della Parrocchia, che ha accompagnato a suo modo il nuovo diacono con canti polifonici e arrangiamenti acustici che hanno emozionato molti dei presenti.
Sul finire della liturgia le parole del sindaco Marabese, che ha espresso sentimenti di stima e di profondo rispetto nei confronti del giovane diacono. L'amministratrice ha messo in evidenza la duplice scelta che segna la vita del concittadino: quella personale di intraprendere la via del sacerdozio, e quella divina, la chiamata al servizio di Dio, che ha avuto modo di risuonare limpidamente nel giovane ragazzo grazie alle sue qualità innate.
Dopo le immancabili foto di rito Davide Zilioli è stato travolto da moltemplici e sentite manifestazioni d'affetto e dai saluti che tutti, amici, nuovi parrocchiani e concittadini, hanno voluto donargli con gioia. Entusiasmo che ha caratterizzato anche il pomeriggio, grazie ad un momento di festa svoltosi in oratorio.
Letizia Fumagalli