Costa, medie: intervista dei ragazzi a ''Una Lanterna per la Speranza'' sul tema autismo
Quinto appuntamento con la rubrica ''A voce alta: adesso parliamo (e scriviamo) noi!'' gestita dalla Redazione de Il gatto e la volpe, il giornalino della scuola media di Costa Masnaga, che un volta al mese pubblica qui, su Casateonline, un articolo, un’intervista o una storia originale. L'obiettivo è quello di dimostrare che i ragazzi e le ragazze delle medie hanno tante buone qualità e soprattutto tanto da dire! In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo, in programma il prossimo 2 aprile, i ragazzi hanno voluto conoscere più da vicino ''Una Lanterna per la Speranza'', realtà con sede a Molteno impegnata da anni in iniziative e progetti di sensibilizzazione sul tema.
Una Lanterna per la Speranza
L'autismo è spesso raccontato nel modo sbagliato: parliamone insieme!
Oggi abbiamo ospitato in redazione Stefania, una persona che fa parte dell’associazione Una Lanterna per la Speranza che si occupa di realizzare dei progetti per i bambini e i ragazzi autistici.
1. Com’è nata l’associazione?
L’associazione è nata il 17 Novembre del 2007 da me e altri due genitori con cui condivido il fatto di avere una figlia autistica. L’intento dell’associazione è quello di aiutare i genitori che, come noi, hanno avuto un figlio autistico e si sono sentiti persi nel buio delle informazioni che non ci sono, delle persone che ti ignorano, degli aiuti che non esistono.
Il nostro scopo è quello di diventare un lanterna per i genitori come noi, mettendo a disposizione, medici, corsi di formazione, ascolto e accoglienza.
2. Cos’è l’autismo?
L’autismo, o meglio, lo spettro dell’autismo, è una condizione complicata che colpisce sia i maschi che le femmine. Viene considerato come un disturbo del neurosviluppo permanente. Coinvolge linguaggio, comunicazione, interazione sociale che possono essere aspetti problematici per una persona autistica. Spesso inoltre si parla di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Bisogna dire che l’autismo non è uguale per tutte le persone, infatti si divide in diversi “rami” a ognuno dei quali è collegato un sintomo diverso. L’autismo non influenza l’intelligenza ed è più comune di quanto pensiamo. Noi abbiamo per esempio un bambino autistico di 4 anni che ha un lessico estremamente sviluppato per la sua età. Mi viene poi in mente il caso di un bimbo molto appassionato di videomodeling che riesce ad imparare tutto grazie ai video.
3. Cosa bisogna sapere su una persona autistica?
Sicuramente bisogna rendersi conto che una persona autistica non vede il mondo come lo vediamo noi. Dobbiamo essere capaci di metterci nei suoi panni e capire che gli esseri umani sono diversi e funzionano in modo diverso. Per esempio un oggetto o una sensazione che per me è del tutto comune, può essere fastidiosa o dolorosa per una persona autistica. Un errore che si fa spesso è quello di raccontare male l’autismo e dipingerlo come una cosa terribile, come una malattia, ma in realtà è un modo diverso di funzionare. Noi di certo possiamo cercare di capire le “istruzioni” per questo funzionamento.
4. Cosa fa l’associazione nello specifico?
L’associazione si occupa di aiutare i bambini con lo spettro dell’autismo in base alle loro esigenze. Aiutiamo anche le famiglie a trovare un posto adatto per la gestione dei figli e, come già detto, diamo supporto e sostegno alle mamme e ai papà in difficoltà o che semplicemente hanno bisogno di un consiglio. Il campo a cui l’associazione tiene di più è quello scolastico, perché ci teniamo a formare i docenti e i compagni di un ragazzo autistico per fare in modo che agiscano adeguatamente. Ci teniamo ad aggiornare e informare le famiglie, in modo che un bambino autistico sia circondato da persone competenti. Questa associazione è nata anche per aiutare i genitori con i costi della terapia per i propri figli. Infatti questa è molto costosa e non tutti se la possono permettere.
5. Come sostenere l’associazione?
L'associazione si mantiene grazie ai membri attivi che pagano una cifra annuale di 25 euro. Inoltre è possibile dare una mano attraverso donazioni come il 5x100.
6. Come entrare a far parte dell’associazione?
Per iscriversi all’associazione bisogna accedere al sito, questo qui.
Ovviamente un volontario non può agire direttamente sul bambino perché non è uno specialista, ma può contribuire, sostenere, dare una mano per fare la formazione nelle scuole. Nonostante non si opera direttamente coi bambini, la soddisfazione per i volontari è tanta perché la riconoscenza delle famiglie è davvero immensa.
7. Come mai hai iniziato a fare volontariato?
Ho iniziato a fare volontariato perché mia figlia è autistica e finito il percorso di base, quando aveva solo 4 anni, i medici mi hanno detto che non c’era più niente da fare. Io però ho deciso di non arrendermi e così, con gli altri, ho deciso di fondare questa associazione per aiutare genitori che si trovano come noi con un figlio autistico.
8. Quali progetti vorresti fare in futuro?
Vorrei continuare a entrare nelle scuole e nelle classi con i nostri operatori. Inoltre ci tengo a continuare a collaborare con esperti, in modo tale che il nostro aiuto sia il più utile possibile.
9. Quali corsi bisogna fare per lavorare con i bambini autistici?
Ci sono 2 tipi di corsi: uno fatto per i volontari che dura di meno e non si occupa di farli diventare degli specialisti e un altro che è fatto per gli specialisti, infatti dura molto di più. Gli specialisti seguono il ragazzo a scuola e a casa e lo aiutano.
10. Quali sono le sfide più grandi che affrontate?
Quando tuo figlio riceve una diagnosi di autismo, ti senti subito solo perché non hai punti di riferimento. Il Sistema Sanitario Nazionale non aiuta e in giro c’è troppa poca informazione per sapere come gestire un figlio autistico. I genitori a questo punto vedono i loro figli senza futuro e non sanno cosa fare. Ti senti un po’ morto dentro quando vedi che tuo figlio fa molta fatica a imparare le azioni fondamentali per la vita. Questa di certo è la sfida più grande e dolorosa che dobbiamo affrontare.
Però la storia non finisce qui: quando non hai nessuno, cerchi su internet, e quando cerchi, trovi le associazioni come la nostra. In questo modo puoi trovare persone gentili e preparate che possono darti una mano.
Speriamo di avervi spinto ad aiutare questa bellissima associazione
5/continua...
Puntate precedenti:
-Costa, medie: l'intervista dei ragazzi a "Telefono Donna"
-Costa, medie: interessante chiacchierata con il campione di karate Daniele Bressani
-Costa, medie: l'articolo degli studenti approfondisce il problema ''ansia''
-Costa, medie: l'articolo degli alunni sul conflitto tra Palestina e Israele

L'autismo è spesso raccontato nel modo sbagliato: parliamone insieme!
Oggi abbiamo ospitato in redazione Stefania, una persona che fa parte dell’associazione Una Lanterna per la Speranza che si occupa di realizzare dei progetti per i bambini e i ragazzi autistici.
1. Com’è nata l’associazione?
L’associazione è nata il 17 Novembre del 2007 da me e altri due genitori con cui condivido il fatto di avere una figlia autistica. L’intento dell’associazione è quello di aiutare i genitori che, come noi, hanno avuto un figlio autistico e si sono sentiti persi nel buio delle informazioni che non ci sono, delle persone che ti ignorano, degli aiuti che non esistono.
Il nostro scopo è quello di diventare un lanterna per i genitori come noi, mettendo a disposizione, medici, corsi di formazione, ascolto e accoglienza.
2. Cos’è l’autismo?
L’autismo, o meglio, lo spettro dell’autismo, è una condizione complicata che colpisce sia i maschi che le femmine. Viene considerato come un disturbo del neurosviluppo permanente. Coinvolge linguaggio, comunicazione, interazione sociale che possono essere aspetti problematici per una persona autistica. Spesso inoltre si parla di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Bisogna dire che l’autismo non è uguale per tutte le persone, infatti si divide in diversi “rami” a ognuno dei quali è collegato un sintomo diverso. L’autismo non influenza l’intelligenza ed è più comune di quanto pensiamo. Noi abbiamo per esempio un bambino autistico di 4 anni che ha un lessico estremamente sviluppato per la sua età. Mi viene poi in mente il caso di un bimbo molto appassionato di videomodeling che riesce ad imparare tutto grazie ai video.
3. Cosa bisogna sapere su una persona autistica?
Sicuramente bisogna rendersi conto che una persona autistica non vede il mondo come lo vediamo noi. Dobbiamo essere capaci di metterci nei suoi panni e capire che gli esseri umani sono diversi e funzionano in modo diverso. Per esempio un oggetto o una sensazione che per me è del tutto comune, può essere fastidiosa o dolorosa per una persona autistica. Un errore che si fa spesso è quello di raccontare male l’autismo e dipingerlo come una cosa terribile, come una malattia, ma in realtà è un modo diverso di funzionare. Noi di certo possiamo cercare di capire le “istruzioni” per questo funzionamento.
4. Cosa fa l’associazione nello specifico?
L’associazione si occupa di aiutare i bambini con lo spettro dell’autismo in base alle loro esigenze. Aiutiamo anche le famiglie a trovare un posto adatto per la gestione dei figli e, come già detto, diamo supporto e sostegno alle mamme e ai papà in difficoltà o che semplicemente hanno bisogno di un consiglio. Il campo a cui l’associazione tiene di più è quello scolastico, perché ci teniamo a formare i docenti e i compagni di un ragazzo autistico per fare in modo che agiscano adeguatamente. Ci teniamo ad aggiornare e informare le famiglie, in modo che un bambino autistico sia circondato da persone competenti. Questa associazione è nata anche per aiutare i genitori con i costi della terapia per i propri figli. Infatti questa è molto costosa e non tutti se la possono permettere.
5. Come sostenere l’associazione?
L'associazione si mantiene grazie ai membri attivi che pagano una cifra annuale di 25 euro. Inoltre è possibile dare una mano attraverso donazioni come il 5x100.
6. Come entrare a far parte dell’associazione?
Per iscriversi all’associazione bisogna accedere al sito, questo qui.
Ovviamente un volontario non può agire direttamente sul bambino perché non è uno specialista, ma può contribuire, sostenere, dare una mano per fare la formazione nelle scuole. Nonostante non si opera direttamente coi bambini, la soddisfazione per i volontari è tanta perché la riconoscenza delle famiglie è davvero immensa.
7. Come mai hai iniziato a fare volontariato?
Ho iniziato a fare volontariato perché mia figlia è autistica e finito il percorso di base, quando aveva solo 4 anni, i medici mi hanno detto che non c’era più niente da fare. Io però ho deciso di non arrendermi e così, con gli altri, ho deciso di fondare questa associazione per aiutare genitori che si trovano come noi con un figlio autistico.
8. Quali progetti vorresti fare in futuro?
Vorrei continuare a entrare nelle scuole e nelle classi con i nostri operatori. Inoltre ci tengo a continuare a collaborare con esperti, in modo tale che il nostro aiuto sia il più utile possibile.
9. Quali corsi bisogna fare per lavorare con i bambini autistici?
Ci sono 2 tipi di corsi: uno fatto per i volontari che dura di meno e non si occupa di farli diventare degli specialisti e un altro che è fatto per gli specialisti, infatti dura molto di più. Gli specialisti seguono il ragazzo a scuola e a casa e lo aiutano.
10. Quali sono le sfide più grandi che affrontate?
Quando tuo figlio riceve una diagnosi di autismo, ti senti subito solo perché non hai punti di riferimento. Il Sistema Sanitario Nazionale non aiuta e in giro c’è troppa poca informazione per sapere come gestire un figlio autistico. I genitori a questo punto vedono i loro figli senza futuro e non sanno cosa fare. Ti senti un po’ morto dentro quando vedi che tuo figlio fa molta fatica a imparare le azioni fondamentali per la vita. Questa di certo è la sfida più grande e dolorosa che dobbiamo affrontare.
Però la storia non finisce qui: quando non hai nessuno, cerchi su internet, e quando cerchi, trovi le associazioni come la nostra. In questo modo puoi trovare persone gentili e preparate che possono darti una mano.
Speriamo di avervi spinto ad aiutare questa bellissima associazione
Greta Comi e Carlotta Mancuso
5/continua...
Puntate precedenti:
-Costa, medie: l'intervista dei ragazzi a "Telefono Donna"
-Costa, medie: interessante chiacchierata con il campione di karate Daniele Bressani
-Costa, medie: l'articolo degli studenti approfondisce il problema ''ansia''
-Costa, medie: l'articolo degli alunni sul conflitto tra Palestina e Israele
