Casatenovo: l'ultimo saluto ad Andrea Sarnataro, nel ricordo della sua grande voglia di vivere

La voglia di vivere, il suo sorriso, la grande forza. Sono i tratti di Andrea Sarnataro emersi quest'oggi durante le esequie funebri celebrate nella chiesa di San Giorgio a Casatenovo. Seppur residente da tempo nella vicina Missaglia, il 49enne era nato e cresciuto in paese, nel rione Colombina; qui aveva coltivato molti rapporti di amicizia, alcuni dei quali mantenutisi nel corso degli anni.
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La sua seconda casa però, era il salumificio Vismara, azienda presso la quale Sarnataro lavorava da trent'anni; tanti a questo proposito, i lavoratori che hanno preso parte alla cerimonia per manifestare vicinanza ai suoi cari, in particolare a mamma Consiglia, a papà Giovanni e alla sorella Anna. A loro si è rivolto il parroco don Antonio Bonacina nell'omelia pronunciata pochi minuti dopo le 15, cercando di alleviare - tramite la parola di Dio - il momento di dolore che la famiglia Sarnataro sta vivendo da domenica. Da quando cioè Andrea si era recato in Valchiavenna per trascorrere alcune ore all'insegna del relax, lontano da casa. Quei momenti di spensieratezza alle Cascate dell'Acquafraggia però, sono stati gli ultimi della sua ancora breve esistenza; vittima di una caduta risultatagli fatale, il corpo del 49enne è stato rinvenuto senza vita nel primo pomeriggio di lunedì.
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''Non è facile rivolgersi alla famiglia e a tutti voi che siete qui'' ha esordito don Antonio, riferendosi agli amici, ai colleghi e ai conoscenti del casatese, invitandoli tuttavia ad andare oltre il dolore di questo momento, evidenziando una frase chiave contenuta nelle sacre scritture: ''colui che viene a me non lo respingerò''. Perchè Dio, a detta del prevosto, accoglie tutti, universalmente. ''Siamo tutti figli del Padre, come lo era Andrea e questo è un mistero non scontato'' ha aggiunto don Antonio, ricordando altresì che Dio non giudica e non fa differenze. ''Lui ci vede con gli occhi del Padre, indistintamente''.
E poi, nel parlare direttamente ai fedeli, il prevosto casatese ha rimarcato un secondo assunto chiave: ''io credo, risorgerò''. ''Lo abbiamo sentito e cantato prima. Sembra un'affermazione forte, fuori dalla logica del mondo di oggi, ma è la verità. Noi annunciamo la vita eterna'' ha aggiunto.
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Al termine della liturgia sono stati in tanti a prendere la parola, salendo sull'altare. A cominciare dai colleghi che ne hanno ricordato il sorriso, il grande attaccamento alla vita manifestato da Andrea nonostante la convivenza con i problemi fisici che di certo non hanno reso facile molti suoi momenti. Eppure, come ha sottolineato anche l'amico Emilio Sanvittore, presidente dell'associazione Colombina ''non ha mai voluto che la malattia condizionasse la sua vita''. ''Aveva grande coraggio, era molto orgoglioso della sua famiglia e legato ai nipoti'' ha aggiunto il volontario, che con Andrea aveva condiviso anche la militanza nel gruppo Il Mosto, oltre a tantissime esperienze personali. 
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Una persona allegra, dalla battuta pronta, un esempio per coloro - e oggi erano davvero tanti - che non dimenticheranno il 49enne, molto vicino all'AISM (associazione italiana sclerosi multipla). A questo proposito i familiari hanno chiesto di devolvere a questa importante realtà, eventuali offerte, così che il messaggio di speranza portato avanti da Andrea possa arrivare ancora più lontano.
G.C.
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