A giugno dodici comuni al voto nell'Oggionese. Fra ''rumors'', ipotesi e (poche) certezze, ecco cosa potrebbe accadere

Il 2024 è un anno ricco di appuntamenti elettorali per il popolo italiano. A giugno ci saranno le consultazioni per rinnovare i rappresentanti del Parlamento Europeo. La chiamata forse più attesa è quella per le elezioni amministrative: in oltre 3.700 comuni - tra cui 27 capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di regione - il prossimo 9 giugno si voterà per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Si tratta della tornata elettorale più corposa, dal punto di vista dei comuni coinvolti, anche per la provincia di Lecco.
Il circondario oggionese è ampiamente coinvolto: fatta eccezione per i comuni di Cesana Brianza, Ello e Nibionno, tutti gli altri paesi rinnoveranno i loro rappresentanti. Ci sarà una novità importante, nei comuni sotto i 5.000 abitanti. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29 aprile la Legge 12 aprile 2022 n. 35, che contiene delle modifiche al Testo Unico degli enti locali (TUEL) e al d. lgs. 39/2013. In particolare, viene introdotta una disciplina differenziata in materia di numero di mandati dei sindaci. Per i piccoli comuni (con popolazione inferiore a 5.000 abitanti) vige il limite di 3 mandati consecutivi; mentre per gli altri (con un numero di abitanti pari o superiore a 5.000) vale il limite dei 2 mandati consecutivi. 
Mancano ancora cinque mesi all'importante appuntamento: nella maggior parte dei casi, trattandosi di comuni con un numero ridotto di abitanti, dove la componente politica ha un ruolo marginale, le posizioni non sono ancora chiare e del tutto definite. Tuttavia, abbozziamo un’analisi partendo dall'attuale situazione, con i probabili cambiamenti in vista della data elettorale. Si tratta soltanto di una previsione: i giochi sono ancora aperti e quindi gli scenari potrebbero mutare.
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ANNONE BRIANZA
Attualmente due gruppi siedono in consiglio comunale: in questa legislatura, la convergenza tra minoranza e opposizione si è fatta sempre maggiore tanto che si dà ormai quasi per scontato che le due forze politiche si fonderanno per formare un’unica proposta politica. L’incognita, in questo caso, riguarda il candidato. Patrizio Sidoti è l’attuale sindaco, con una lunga esperienza amministrativa alle spalle, con ogni probabilità pronto a fare un passo a lato. Il suo impegno in politica è infatti cominciato nel 1985: oltre ad aver rivestito cariche in maggioranza e minoranza, è già stato primo cittadino per quattro volte. L’ultima elezione era avvenuta nel 2019 quando, con il 56% delle preferenze, è stato riconfermato nel ruolo che rivestiva dal 2014. Il suo impegno amministrativo, con ogni probabilità, si esaurirà nel 2024, anche se resta l’incognita sulla persona che prenderà il testimone. Tra le persone che si sono distinte nel quinquennio c’è l’avvocato Laura Bartesaghi, esponente politico del partito democratico (PD): nel precedente mandato aveva rivestito il ruolo di assessore al bilancio, ma nel 2019, nonostante fosse la seconda persona in lista ad avere ottenuto la maggior parte delle preferenze, aveva preferito un ruolo più dimesso: nessun ingresso in giunta per lei e l’assunzione dell’incarico di consigliere con delega alla comunicazione ed alle politiche giovanili. Sembra dunque da escludere un sua candidatura a sindaco. Un altro consigliere che si è fatto notare in questo mandato è Marta Castelnuovo, volto nuovo dell’amministrazione che, tuttavia, per impegni professionali, non sembra poter essere la candidata a raccogliere il testimone di Sidoti. Se è vero che i due gruppi attualmente in consiglio andranno a unirsi, il candidato potrebbe quindi essere l’attuale esponente del gruppo di minoranza, l’avvocato Luca Marsigli, persona apprezzata in paese. 
Si vocifera inoltre che alcuni amministratori dei passati decenni starebbero lavorando per costituire un’alternativa, ma al momento non c’è alcuna conferma in questo senso. 
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Patrizio Sidoti, Laura Bartesaghi e Luca Marsigli

BOSISIO PARINI
La campagna elettorale è già aperta da tempo in questo comune che si distingue per la vivacità politica, in un contesto come quello attuale in cui la disaffezione verso la cosa pubblica appare purtroppo sempre crescente. In consiglio oggi siedono infatti tre gruppi civici e tutti si stanno preparando, con un buon fervore, all’appuntamento elettorale. 
La prima formazione ad annunciare la discesa in campo è stata, a giugno 2023, ''Bosisio nel cuore'', guidata dal consigliere Paolo Gilardi che costituì il gruppo nel 2019, a poco più di un mese dall’appuntamento elettorale: l'ex assessore della giunta Borgonovo, nei primi mesi del 2019 era stato privato delle deleghe per scontri interni proprio in vista della preparazione della nuova squadra. In poco tempo, mise in piedi un gruppo che si affacciava per la prima volta al panorama politico bosisiese contro "Bosisio Viva", storica formazione guidata da Giacomo Gilardi e "ProgettiAmo Bosisio Insieme", il gruppo cappeggiato da Andrea Colombo e nato dall'unione della formazione dell'ex sindaco Giuseppe Borgonovo e di Walter Gaiardoni, storico esponente della Lega. Quest’ultimo, lo scorso 1 dicembre, ha rassegnato le dimissioni dalla maggioranza e come capogruppo per unirsi alla formazione di Paolo Gilardi. Nel 2019 la candidata del gruppo era Cinzia Paris che, dopo un anno dalle elezioni, cedette il posto a Paolo Gilardi, il probabile candidato sindaco nella tornata 2024. 
Anche Bosisio Viva, il gruppo oggi in minoranza guidato Giacomo Gilardi, ha dato avvio a una campagna di ascolto dei cittadini sui principali temi per stendere il programma elettorale. Ad oggi non è stato ancora rivelato il nome del candidato, che si presume essere ancora Giacomo Gilardi. 
Entrambe le minoranze, in questa legislatura, sono state particolarmente attive a sollecitare e criticare l’operato della maggioranza.
Si va sul sicuro citando come candidato l’attuale sindaco Andrea Colombo, pronto a un bis con la sua squadra: ci sono i segnali per la ricandidatura, insieme al sodale Andrea Galli, suo vice e assessore al bilancio.
Andrea Colombo, nel 2019, soffiò la vittoria a Giacomo Gilardi per soli 6 voti. Dopo cinque anni di governo Colombo, i cittadini saranno chiamati ad esprimere un giudizio sul suo operato. 
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Da sinistra Paolo Gilardi, Walter Gaiardoni, Giacomo Gilardi, Andrea Colombo e Giuseppe Borgonovo, protagonisti degli ultimi anni di politica amministrativa a Bosisio

CASTELLO BRIANZA
La Lega ci sarà? È questo, per ora, il grande dubbio che avvolge Castello di Brianza in vista delle elezioni di giugno. Si tratta di una questione non di poco conto nella patria di Antonello Formenti, in passato uno dei volti più noti del partito in Lombardia nonchè per dieci anni sindaco del piccolo comune brianzollese. Un eventuale assenza di una lista in qualche modo legata a quell'area, o attraverso il simbolo o attraverso le persone che la compongono, rappresenterebbe una svolta storica per Castello. Sul punto le voci in paese si rincorrono da tempo, segno che il dubbio sarà sciolto solo nei primi mesi del 2024. Di certo, qualora decidesse di provare a correre, per Marco Formenti, attuale capogruppo di minoranza nonchè figlio di Antonello, non sarà una sfida facile. Da un lato bisogna mettere insieme una squadra, inserendo magari anche qualche giovane. Dall'altro si devono trovare i temi su cui fare campagna elettorale. Tolta l'ipotesi di nuova scuola, di cui si parla sempre meno, negli ultimi consigli comunali non ci sono state grandi divergenze tra i due gruppi.oggionese_elezioni8.jpg (51 KB)
La giunta del sindaco Riva (a sinistra) e i consiglieri di minoranza

Anche per la compagine del sindaco Riva, comunque, c'è qualche nodo da sciogliere. In primo luogo, proprio il candidato. Poiché Castello è sotto i 5mila abitanti, l'attuale primo cittadino potrebbe teoricamente correre per il terzo mandato. Sarà davvero così oppure si lascerà spazio a qualche altro nome, dal vicesindaco Mario Pirovano ai consiglieri Massimo Riva o Alessandro Formenti? Appare comunque difficile pensare che, almeno per ora, Aldo Riva decida di ritirarsi a vita privata. Se volessimo puntare il cosiddetto "scellino" diremmo che l'attuale sindaco, come un altro grande ex democristiano qualche chilometro più a nord, sarà sicuramente in campo in qualche forma. Così come appare scontato che l'altro assessore, ovvero Elena Formenti, mantenga le deleghe all'istruzione e alla biblioteca.

COLLE BRIANZA
Sembrano essere una pura formalità le elezioni comunali a Colle Brianza. Le riserve non sono ancora state sciolte, ma è praticamente certo che il gruppo di maggioranza uscente Insieme per Colle si ricandiderà alle elezioni di giugno. Forte del 75% dei consensi registrati alla passata tornata elettorale la riconferma dell’attuale maggioranza alla guida del paese appare scontata. A guidare Insieme per Colle potrebbe essere, ancora una volta, Tiziana Galbusera. Il sindaco uscente potrebbe confermare la corsa per un eventuale secondo mandato. Non si può escludere che sia l’unico candidato sindaco che i cittadini collesi troveranno sulla scheda elettorale. Il gruppo consiliare di minoranza Riorganizziamo Colle potrebbe, infatti, non avere le forze per ricostituirsi e presentarsi nuovamente. A cambiare le carte in tavola potrebbe essere un eventuale passo indietro del primo cittadino Galbusera. Nel caso in cui scegliesse di lasciare il passo a un altro candidato sindaco, le carte in tavola verrebbero completamente rimescolate e si potrebbe arrivare alla nascita di una nuova lista di minoranza in vista delle elezioni che potrebbe sfidare la maggioranza uscente.

COSTA MASNAGA 
Il sindaco Sabina Panzeri sta giungendo al termine del secondo mandato amministrativo con una squadra parzialmente rinnovata rispetto a quella del primo mandato del 2014. Sabina Panzeri era stata eletta sindaco il 26 maggio 2019 dal 67,27% dei votanti, a capo della lista "Al centro il cittadino", unica presente nella precedente tornata elettorale. Non è semplice per questo gruppo trovare un nuovo candidato: seppur molto attivi in ambito amministrativo, si escludono le candidature del vice sindaco Cristian Pozzi e il ritorno dell’ex sindaco Umberto Bonacina. Con ogni probabilità, il primo cittadino si avvarrà della modifica al testo unico degli enti locali che ha introdotto il terzo mandato per i comuni sotto i 5.000 abitanti e non più sotto i 3.000 abitanti, come nella precedente modifica. Questo consentirebbe a Sabina Panzeri, il cui comune sfiora le 5.000 anime, di poter proseguire il suo impegno per un altro quinquennio. Con la lista bulgara dello scorso mandato e l’ampio consenso del gruppo guidato da Panzeri, non ci si aspetta l’arrivo sul campo di una formazione alternativa. 
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I sindaci uscenti Galbusera (Colle), Lanfranchi (Dolzago) e Panzeri (Costa Masnaga)

DOLZAGO 
Sono tre i gruppi che siedono in consiglio comunale: Impegno Comune per Dolzago rappresentato dal sindaco Paolo Lanfranchi, Uniti per il Cambiamento di Luigi Aglioni e Alleanza Civica di Isella Adelio. Certo il terzo mandato dell’attuale primo cittadino che in una lettera alla cittadinanza condivisa via social ha confermato la scelta di scendere nuovamente in campo al servizio del paese; la formazione di maggioranza perderà quasi certamente l'attuale assessore ai servizi sociali e all’istruzione Ester Camigliano, mentre si lavora per il consueto ricambio, con l'innesto di nuove figure. Cosa faranno le minoranze? Stante la convergenza di intenti registrata nelle sedute di consiglio, non è esclusa un'alleanza fra i gruppi di Isella e Aglioni. Sempre se l'intenzione sia quella di proseguire l'esperienza amministrativa.

GARBAGNATE MONASTERO
Mauro Colombo, attuale sindaco, si ricandiderà alle elezioni amministrative. Dopo la sconfitta del 2014, il candidato del gruppo "Tradizione e futuro”, era sceso nuovamente in campo. Nel suo gruppo era presente Maurizio Fumagalli che, dopo la candidatura, nel 2014, alla guida di un altro gruppo chiamato "Paese in comune", aveva aderito al progetto di Colombo. 
In consiglio siede inoltre la minoranza “Nuove direzioni”, guidata oggi da Elisabetta Rigamonti. Sergio Ravasi, che fu sindaco nel quinquennio 2014-2019 vincendo sugli altri candidati Mauro Colombo e Maurizio Fumagalli per 39 voti di differenza, lasciò l’esperienza amministrativa nel consiglio comunale d’insediamento della giunta Colombo, non essendo stato riconfermato dai cittadini nel ruolo di sindaco. La minoranza in questi cinque anni non si è distinta per le sollecitazioni e le critiche al gruppo di maggioranza che, di fatto, ha guidato incontrastato. Con ogni probabilità, anche questo comune scivolerà verso la lista bulgara. 
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La maggioranza consiliare di Garbagnate Monastero

MOLTENO
Molteno, da tradizione, è un comune politicamente attivo, un po’ come Bosisio Parini. Va però detto che la minoranza ha assunto negli anni un ruolo più dimesso, ad eccezione di alcune battaglie simbolo: è il caso, per citare la più recente, quella sugli ambulatori comunali, osteggiati da “Progetto per Molteno” per la coesistenza di sanità pubblica e privata nello stesso stabile. Giuseppe Chiarella, vicesindaco uscente per due mandati al fianco di Mauro Proserpio, è stato eletto per la prima volta alla guida del paese nel 2019, con un consenso elevatissimo: si era imposto sugli avversari con il 74,73% dei voti. Al suo fianco, in giunta, c’erano tre volti nuovi della politica: Sara Brenna, Davide Conti e Guido Anghileri. É scontata quindi la presenza del gruppo guidato da Chiarella alle elezioni. Lo è meno quella della minoranza guidata da Giusi Corti con il collega di tante battaglie Ferdinando De Capitani: nel 2019 il gruppo stava battendo in ritirata, salvo poi riuscire a formare un nuovo gruppo per presentarsi alle elezioni. 
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A sinistra De Capitani e Corti della minoranza, accanto la giunta Chiarella

OGGIONO
Dopo aver confermato nelle scorse settimane la sua corsa per un secondo mandato, al sindaco uscente Chiara Narciso non resta che lavorare per definire quella che potrebbe essere la squadra con cui si candiderà a guidare la città nei prossimi cinque anni. Insieme per Oggiono è un gruppo che vanta molti anni di esperienza amministrativa, dimostrando la capacità di garantire un certo ricambio fra candidati primi cittadini e i candidati alla carica di consigliere comunale. Da questo punto di vista fra le fila della maggioranza uscente potrebbero essere più le conferme che le fuoriuscite dalla vita politica e amministrativa del paese.
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Il sindaco uscente Chiara Narciso

Non esiste ancora nulla di certo, ma alcune figure chiave dell’amministrazione e una parte importante della compagine di maggioranza sembrano essere pronte a ricandidarsi. Sul versante opposto regna l’incertezza. Il lavoro di ricucitura dello strappo fra Lega e altre forze del centro destra maturato nei primi mesi del 2019 - in occasione della precedente tornata elettorale - sembra ancora lontano dall’essere ricomposto. Difficilmente la Lega rinuncerà a presentare un candidato sindaco con in tasca la tessera del carroccio. Forte dei consensi dei cittadini espressi nei confronti del partito, la Lega vanta in città un ruolo politico di primo livello e una lunga tradizione radicata sul territorio. Con Forza Italia in calo, Fratelli d’Italia sembra essere il movimento politico che più è cresciuto dalle scorse elezioni, radicandosi anche a Oggiono; è proprio originario della città, il neo segretario provinciale del partito Alessandro Negri.
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L'attuale minoranza: Roberto Ferrari, Debora Acerbi e Lamberto Lietti

Facendo leva sull’ascesa e sul fatto di essere il principale partito di governo, che trascinerà il centro destra alle elezioni europee, anche Fratelli d’Italia potrebbe dettare delle condizioni sulla figura del candidato primo cittadino di Oggiono. Superato lo scoglio della figura del candidato sindaco, su cui potrebbe giocarsi il confronto finale fra la Lega e le altre forze del centro destra, per trovare la quadra non resterà che divide le quote di candidati fra gli esponenti dei vari partiti.

ROGENO
Un’unica lista è rappresentata nel consiglio comunale di Rogeno. Alla guida del gruppo ''Impegno comune'' c’è il sindaco Matteo Redaelli che nel 2019 aveva raccolto il testimone dell’ex sindaco Antonio Martone con il quale aveva condiviso, dal 2014, un quinquennio in amministrazione, in qualità di consigliere con delega all'istruzione, biblioteca e trasporti e, in seguito, come assessore al bilancio. Nel 2019, a meno di trent’anni, era tra i più giovani candidati sindaci del circondario oggionese. Eletto con 62,27% di voti nel 2019, aveva per la prima volta indossato la fascia tricolore. Ça va sans dire, la sua ricandidatura è data per scontata. 
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I sindaci uscenti Redaelli (Rogeno), Valsecchi (Suello) e De Capitani (Sirone)

SIRONE
Elezioni bulgare sono previste anche a Sirone dove da decenni guida il comune il gruppo ''Uniti per Sirone'', prima con il sindaco Matteo Canali - oggi capogruppo consiliare - che svolse tre mandati amministrativi e, poi, per un lustro, con Emanuele De Capitani. Quest’ultimo, prima di diventare sindaco, aveva alle spalle 24 anni di esperienza in ambito amministrativo. Alle elezioni del 2019, aveva ottenuto un ampio consenso, pari a 1.069 cittadini che avevano esercitato il diritto di voto scegliendolo per la guida del paese. Con ogni probabilità, salvo sorprese, non ci saranno altre liste che si presenteranno a questa tornata elettorale. 

SUELLO
Giacomo Valsecchi, dopo una lunga esperienza amministrativa, è stato eletto sindaco di Suello per la prima volta nel 2019, ottenendo il 75,23% dei voti. Si trattava dell’unica lista che si era formata per il governo del paese e c’è da attendersi che anche per la tornata elettorale 2024, la formazione si ripresenterà e sarà l’unica formazione a chiedere il consenso dei cittadini. Si tratta di un rinnovo che è dato praticamente per scontato, anche se con ogni probabilità, ci saranno alcuni cambiamenti nella squadra.
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