Molteno, Rossini: ‘fare squadra sui problemi idrogeologici’
Fare squadra per ottenere risultati più efficaci per il paese: Luca Rossini interviene sulla questione idrogeologica del Comune di Molteno. Da cittadino ed ex amministratore interessato all’argomento, ha deciso di condividere il suo pensiero sulla situazione che sta interessando il comune, con evidenze soprattutto emerse negli ultimi mesi, prima con l’allagamento di via Roma e della zona Raviola a settembre e poi a dicembre con la chiusura al transito veicolare di Viale Consolini per una buca che si è formata sul ponte attraversato dal torrente Bevera. Il suo intervento è volto a incoraggiare all’azione per avere risposte e, ancor più, soluzioni.
“Mi muovo alla luce di quanto è successo: prima l’alluvione, l’incontro promosso dal gruppo minoranza che ho trovato interessante e posto nei giusti termini di divulgazione in fatto di cosa, quando e perché è stato fatto sul versante idrogeologico a Molteno. Quello che mi ha portato a intervenire qui e ad avanzare una proposta è soprattuto il problema della chiusura del ponte di viale Consolini che ha una certa risonanza in paese, in quanto tocca tantissimi cittadini. Ritengo importante trovare una soluzione in tempi rapidi per risolvere questa questione” ha detto Rossini, ex assessore alla protezione civile, sicurezza ambiente e volontariato, che aveva già dato un contributo nel corso della serata informativa promossa lo scorso novembre dal gruppo di minoranza consiliare Molteno Bene Comune. A seguito degli accadimenti recenti - la chiusura di Viale Consolini a causa della falla aperta sul manufatto - ha ritenuto opportuno prendere nuovamente la parola per avanzare una proposta.
“Trovo che ci siano due insidie legate alla questione: la prima è di carattere tecnico ovvero la reale sistemazione di quel tratto del torrente. Quale opera sarà prevista? Mi auguro che venga realizzato il bypass di cui parlava il geologo Massimo Riva nello studio del 2018: dal momento che il professionista aveva suggerito di fare l’opera, credo che, in virtù della chiusura della strada, questo sia il momento giusto per realizzarla”. La questione è sovra comunale perchè coinvolge inevitabilmente altri enti: secondo Rossini occorre allargare gli orizzonti e dialogare con tutte le parti politiche a beneficio degli interessi del paese: “La seconda questione è politica: concordo con il sindaco Giuseppe Chiarella sul fatto che per questo tipo di interventi occorra far dialogare con tanti enti, ma ritengo che l’unica soluzione possibile sia quella di allargare la platea dei contatti politici a cui rivolgersi. Si tratta di un problema del paese: bisogna fare alleanze di scopo per portare a casa il risultato mettendo a fattore comune le competenze e le esigenze. Occorre aumentare gli attori coinvolti perchè solo così si può fare fronte comune presso altri enti: per dirla in modo semplice, più amici hai, più hai possibilità di risolvere il problema. Qui c’è in gioco la soluzione di un problema reale che va a impattare sulla quotidianità e sugli spostamenti dei cittadini”.
La proposta suggerita dall’ex amministrazione riguarda l’unione delle forze tra i due gruppi consiliari: se le forze politiche di maggioranza e minoranza lavorassero insieme mettendo a fattore comune le competenze, si potrebbero raggiungere risultati migliori in termini di rapidità e qualità del lavoro, è la tesi sostenuta da Rossini.
“Il mio non è un intervento polemico ma, al contrario, un intervento propositivo: visto che abbiamo grandi capacità all’interno dei due gruppi che siedono in consiglio comunale, sarebbe un peccato che le due forze non si uniscano su un problema del paese e della cittadinanza e non solo di una parte di essa” ha proseguito l’ex amministratore. “Propongo di creare una commissione ad hoc, dove i due gruppi politici del paese possano confrontarsi. È lo strumento amministrativo - organo del consiglio comunale - in cui maggioranza e minoranza possono lavorare insieme mettendo a fattore comune le risorse per risolvere un problema che riguarda la cittadinanza perché, è evidente, questo è un problema che riguarda tutti. Se poi si trovassero altre forme, come può essere un tavolo di lavoro, sarebbe bello allargare i contenuti ai cittadini visto che ci sono tecnici e persone interessate. Solo facendo squadra, mettendo insieme risorse, capacità e conoscenze, si potrà arrivare a una soluzione ottimale in tempi rapidi”.
La questione è di carattere idrogeologico e, nella sua comprensione e valutazione più ampia, coinvolge anche altri comuni, soprattutto quelli a monte dei torrenti in questione. Una volta risolto il problema del paese, si potrebbe pensare di allargare il dialogo ai comuni vicini, sostiene Rossini. “Auspico che questa commissione o tavolo di lavoro, a seconda della forma che vorrà prendere, una volta risolta la questione del ponte di Viale Consolini, possa intervenire anche su altre situazioni magari coinvolgendo i comuni limitrofi dal momento che il problema va risolto con gli altri. Speriamo si possa costruire un dialogo futuro: se si crea un modello che funziona, questo può essere esportato. Allargando il dialogo ai comuni vicini, si potrà infatti lavorare sulla progettazione di una migliore rete fluviale. Il fiume va visto come una rete, ma se a monte e a valle non vengono effettuati lavori, è come se non venisse fatto nulla”.
Infine la chiosa: “A Molteno, al succedersi delle amministrazioni comunali, non è mutato l’impegno sul fronte idrogeologico. Occorre continuare a impegnarsi e a lavorare in squadra, unendo le competenze, per ottenere risultati nel più breve tempo possibile”.
“Mi muovo alla luce di quanto è successo: prima l’alluvione, l’incontro promosso dal gruppo minoranza che ho trovato interessante e posto nei giusti termini di divulgazione in fatto di cosa, quando e perché è stato fatto sul versante idrogeologico a Molteno. Quello che mi ha portato a intervenire qui e ad avanzare una proposta è soprattuto il problema della chiusura del ponte di viale Consolini che ha una certa risonanza in paese, in quanto tocca tantissimi cittadini. Ritengo importante trovare una soluzione in tempi rapidi per risolvere questa questione” ha detto Rossini, ex assessore alla protezione civile, sicurezza ambiente e volontariato, che aveva già dato un contributo nel corso della serata informativa promossa lo scorso novembre dal gruppo di minoranza consiliare Molteno Bene Comune. A seguito degli accadimenti recenti - la chiusura di Viale Consolini a causa della falla aperta sul manufatto - ha ritenuto opportuno prendere nuovamente la parola per avanzare una proposta.
“Trovo che ci siano due insidie legate alla questione: la prima è di carattere tecnico ovvero la reale sistemazione di quel tratto del torrente. Quale opera sarà prevista? Mi auguro che venga realizzato il bypass di cui parlava il geologo Massimo Riva nello studio del 2018: dal momento che il professionista aveva suggerito di fare l’opera, credo che, in virtù della chiusura della strada, questo sia il momento giusto per realizzarla”. La questione è sovra comunale perchè coinvolge inevitabilmente altri enti: secondo Rossini occorre allargare gli orizzonti e dialogare con tutte le parti politiche a beneficio degli interessi del paese: “La seconda questione è politica: concordo con il sindaco Giuseppe Chiarella sul fatto che per questo tipo di interventi occorra far dialogare con tanti enti, ma ritengo che l’unica soluzione possibile sia quella di allargare la platea dei contatti politici a cui rivolgersi. Si tratta di un problema del paese: bisogna fare alleanze di scopo per portare a casa il risultato mettendo a fattore comune le competenze e le esigenze. Occorre aumentare gli attori coinvolti perchè solo così si può fare fronte comune presso altri enti: per dirla in modo semplice, più amici hai, più hai possibilità di risolvere il problema. Qui c’è in gioco la soluzione di un problema reale che va a impattare sulla quotidianità e sugli spostamenti dei cittadini”.
La proposta suggerita dall’ex amministrazione riguarda l’unione delle forze tra i due gruppi consiliari: se le forze politiche di maggioranza e minoranza lavorassero insieme mettendo a fattore comune le competenze, si potrebbero raggiungere risultati migliori in termini di rapidità e qualità del lavoro, è la tesi sostenuta da Rossini.
“Il mio non è un intervento polemico ma, al contrario, un intervento propositivo: visto che abbiamo grandi capacità all’interno dei due gruppi che siedono in consiglio comunale, sarebbe un peccato che le due forze non si uniscano su un problema del paese e della cittadinanza e non solo di una parte di essa” ha proseguito l’ex amministratore. “Propongo di creare una commissione ad hoc, dove i due gruppi politici del paese possano confrontarsi. È lo strumento amministrativo - organo del consiglio comunale - in cui maggioranza e minoranza possono lavorare insieme mettendo a fattore comune le risorse per risolvere un problema che riguarda la cittadinanza perché, è evidente, questo è un problema che riguarda tutti. Se poi si trovassero altre forme, come può essere un tavolo di lavoro, sarebbe bello allargare i contenuti ai cittadini visto che ci sono tecnici e persone interessate. Solo facendo squadra, mettendo insieme risorse, capacità e conoscenze, si potrà arrivare a una soluzione ottimale in tempi rapidi”.
La questione è di carattere idrogeologico e, nella sua comprensione e valutazione più ampia, coinvolge anche altri comuni, soprattutto quelli a monte dei torrenti in questione. Una volta risolto il problema del paese, si potrebbe pensare di allargare il dialogo ai comuni vicini, sostiene Rossini. “Auspico che questa commissione o tavolo di lavoro, a seconda della forma che vorrà prendere, una volta risolta la questione del ponte di Viale Consolini, possa intervenire anche su altre situazioni magari coinvolgendo i comuni limitrofi dal momento che il problema va risolto con gli altri. Speriamo si possa costruire un dialogo futuro: se si crea un modello che funziona, questo può essere esportato. Allargando il dialogo ai comuni vicini, si potrà infatti lavorare sulla progettazione di una migliore rete fluviale. Il fiume va visto come una rete, ma se a monte e a valle non vengono effettuati lavori, è come se non venisse fatto nulla”.
Infine la chiosa: “A Molteno, al succedersi delle amministrazioni comunali, non è mutato l’impegno sul fronte idrogeologico. Occorre continuare a impegnarsi e a lavorare in squadra, unendo le competenze, per ottenere risultati nel più breve tempo possibile”.
M.Mau.