NOTIZIE DALLA VILLA/5: Elisa Claps, la storia della famiglia Steiner e stregoneria nella settimana del Greppi

La ''Settimana del successo formativo'' all’istituto superiore Greppi di Monticello sta volgendo al termine, ma anche nella mattinata di giovedì 16 gennaio sono stati proposti agli studenti e alle studentesse diversi interessanti corsi.
Uno di questi è stato tenuto dalla prof.ssa Rosa Stella Colombo, che con passione ha parlato agli studenti di uno dei casi più intricati e tragici della cronaca italiana: la storia di Elisa Claps.
Dopo aver presentato gli eventi più determinanti della vicenda, sono stati mostrati alcuni audio/video, a partire dalla voce di Pablo Trincia nel podcast ''Dove Nessuno Guarda - Il caso Elisa Claps'' fino alla commovente intervista alla mamma Filomena Claps, rilasciata su Rai Play. Reputiamo che questo incontro  abbia fornito un ottimo spunto di riflessione per ricordare una storia che non può e non deve essere dimenticata.  
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La professoressa Rosa Stella Colombo durante la conferenza su Elisa Claps

Il professor Antonio Pellegrino, nel seminterrato della sala del Granaio, ha portato la testimonianza di Anna Steiner, figlia del nipote di Giacomo Matteotti. Dal 2001, con l'istituzione della Giornata della Memoria, Anna Steiner racconta in conferenze e dibattiti la storia partigiana dei suoi genitori Albe e Lica Steiner. Ha aperto l’incontro una citazione dell’amico di famiglia Italo Calvino, rivolta a sottolineare l’importanza della memoria anche per la vita nel presente e l’azione verso il futuro.
La sua è la storia di una doppia persecuzione: il nonno materno fu ucciso durante la Seconda Guerra Mondiale in quanto ebreo (persecuzione razziale); la famiglia paterna era invece costantemente controllata, tanto che si scoprì che nella loro casa i domestici erano stati assoldati da Mussolini per spiarli (persecuzione politica).
Tutto ciò avvenne dal 1924 sino alla fine della guerra ed è diventato ancor più grave dal 1938, con l’approvazione delle leggi razziali e la cancellazione dei diritti degli ebrei, e negli anni successivi, con l’attuazione della deportazione e dello sterminio. Per la realizzazione del progetto criminale fu fondamentale la complicità di alcuni dei cittadini dei paesi occupati –italiani compresi – che, segnalando gli ebrei presenti nel loro territorio, contribuirono alla morte di undici milioni di persone.
Anna ha poi reso l'incontro molto vivace e dialogico mostrando foto storiche della sua famiglia, risalenti ai primi anni del Novecento, e raccontando la carriera dei suoi genitori, impegnati nel design e nella fondazione di un celeberrimo studio di arti visive.
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La famiglia di Anna Steiner ha vissuto da vicino i nodi cruciali della storia del Novecento

La prof.ssa Elisa Maggioni ha invece proposto un incontro sul fenomeno della stregoneria nella storia della Lombardia. Si inizia con le sfaccettature dell’etimologia della parola “strega” nelle diverse lingue d’Europa: dalla cultura inglese che identifica le streghe in donne sagge, a quella francese che le riconosce come donne che predicono il futuro, passando per quella italiana, dove il termine ''strega'' è stato coniato dalla Chiesa e dai predicatori francescani nel Quattrocento con accezione negativa, a differenza degli altri paesi europei.
Il periodo culminante della stregoneria è compreso tra il XV e il XVI secolo; tuttavia, questo fenomeno ha radici ben più antiche: il primo documento storico riguardante il processo a una strega risale addirittura al 1275! Non possiamo essere sicuri dell’esistenza di altre persone reputate tali prima di questa data, tuttavia siamo certi che nel 1775 vi è stato l’ultimo processo storicamente documentato in cui l’imputata era accusata di essere una strega.
A questo proposito la docente si è occupata personalmente di recuperare negli archivi pubblici alcune testimonianze di vicende realmente accadute nelle zone circostanti al nostro territorio, tra la provincia di Sondrio, Brescia e Lecco, per presentarle agli studenti.
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La prof.ssa Elisa Maggioni racconta la storia della stregoneria, principalmente in Lombardia, tra Cinquecento e Seicento

In Valtellina fu processato per stregoneria uno tra i pochissimi uomini, Giovanni Marenda. La sua storia è emblematica. Figlio di una donna che era stata accusata di stregoneria, arrestata e arsa viva, un giorno andò a casa della fidanzata, senza però trovarla; così la sorella della ragazza, Maria, gli ordinò di andarsene per la sua pessima reputazione familiare. Mentre il giovane si allontanava dalla dimora, Maria aveva iniziato a lamentare un forte dolore urlando e chiedendo disperatamente aiuto al medico e al parroco del paese; la notizia iniziò a diffondersi nel paese: senza dubbio il figlio della strega aveva provocato un maleficio! Seppur risultasse un malessere passeggero, Maria non ritirò mai l’accusa e Marenda fu incolpato, processato, torturato e decapitato pubblicamente. Tutto questo senza altre testimonianze o altre accuse. Quello di Marenda non è un caso isolato: altre migliaia di persone, per lo più donne, sono state arse vive e torturate anche solo per una denuncia anonima, nella maggior parte dei casi un mero pretesto per colpire e liberarsi definitivamente di una persona innocente.

A domani

Faccio Elisa, Ghigo Alessandro, Padovani Elena, Puzzutiello Ilenia 5SC

Lisa Riva, Chiara De Capitani, Sara Ciapponi, Martina Brambilla 5SB

 Studente e studentesse dell’istituto Greppi di Monticello Brianza

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